L’attaccante della Lazio, Miroslav Klose, ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale di calcio tedesca: “E’ il momento migliore”.
La carriera in nazionale di Klose iniziò il 24 marzo del 2001 contro la rappresentativa albanese; durante quel match segnò il gol decisivo all’ottantanovesimo, quattro giorni dopo, contro la Grecia, mise a segno una doppietta. Da quel momento l’attaccante di Opole, città che ora si trova all’interno dei confini polacchi, non ha mai smesso di segnare fino all’ormai leggendaria semifinale mondiale contro il Brasile, finita per sette a uno, in cui segnò il secondo gol tedesco diventando il miglior marcatore della storia dei mondiali con 16 reti all’attivo. Durante la finale non riuscì a migliorare il suo record ed uscì dal campo lasciando il posto proprio a Mario Gotze, autore della rete della vittoria teutonica ai supplementari.
In tutto Klose ha raccolto 137 presenze con la maglia della nazionale tedesca segnando 71 reti. Ha partecipato alle fasi finali di 4 mondiali ottenendo due terzi posti, un secondo posto ed il primo posto all’edizione brasiliana; meno fortunati i tre europei disputati da “Miro”: solo, si fa per dire, un secondo ed un terzo posto.
“Con il Mondiale vinto in Brasile – spiega Klose – ho coronato un sogno che avevo da bambino. Sono fiero e felice di essere stato d’aiuto a questo grande successo del calcio tedesco. Ho vissuto momenti unici e indimenticabili con la Nazionale. Ho pensato tanto in queste ultime settimane e ho capito che per me non potrebbe esserci momento migliore per decidere di lasciare la Nazionale”. Il C.T. Loew ha così commentato la scelta del suo attaccante più prolifico: “Ho incontrato Miro la scorsa settimana, mi ha detto che aveva parlato molto con la sua famiglia. Ho capito che la sua decisione era irreversibile e che non potevo fargli cambiare idea. Siamo stati insieme 10 anni in Nazionale, Miro è una star internazionale, uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio. Le sue qualità di colpitore di testa, la sua presenza sotto porta, la sua comprensione del gioco sono elementi che lo hanno reso unico. Ed è anche modesto, corretto, professionale, affidabile e integrato nel gruppo. Ha dato tutto per la Germania. A livello calcistico e umano ci mancherà.”