The favourite di Yorgos Lanthimos: vincitore del gran premio della giuria
Il film The favourite di Yorgos Lanthimos in concorso a Venezia 75 si aggiudica il leone d’argento con il gran premio della giuria e la coppa volpi per la miglior interpretazione femminile assegnata a Olivia Colman, protagonista affiancata da Emma Stone e Rachel Weisz.
The Favourite di Lanthimos: terzo film negli ultimi quattro anni
Dopo aver realizzato i primi quattro film in undici anni, Yorgos Lanthimos ci stupisce con una inaspettata produttività, realizzando il terzo film negli ultimi quattro anni e scegliendo per la prima volta di non sceneggiarlo. Come è stato già possibile notare nei suoi film precedenti, uno fra tutti Lobstern, il suo modo di raccontare le storie e il comportamento umano non è per nulla convenzionale.
The Favourite: sinossi
The favourite o La Favorita, il primo film storico del regista, è ambientato nel palazzo reale di Anna Stuart, ultima regnante della dinastia, e racconta i torbidi intrecci delle cortigiane che si contendono il ruolo di favorita della regina. Il film, nonostante sia ambientato nel XVIII secolo, risulta attualissimo nel delineare l’avidità delle persone che bramano il miglioramento della propria condizione sociale. Inganni, bugie, tradimenti e doppi giochi per raggiungere spietatamente il proprio obiettivo personale. Una vera e propria guerra tra le mura di una gabbia dorata, che si svolge in parallelo a quella combattuta contro la Francia, a cui soccombe un intero paese stanco e impoverito.
Grande interpretazione per Olivia Colman
Olivia Colman è stata premiata a Venezia per la sua difficile e ben riuscita interpretazione nei panni della regina, donna di potere, fragile nel profondo dell’anima e del corpo. Posta al centro delle lusinghiere e non disinteressate attenzioni di Lady Sarah Churchill, duchessa di Marlbourgh (Rachel Weisz), e della giovane cugina Abigail Masham (Emma Stone) caduta in disgrazia. La regina Anna è un’ottima preda a causa delle sue fragilità: la gotta, la timidezza, l’insicurezza e la mancanza di eredi (17 gravidanze interrotte) la rendono una donna in cerca di attenzioni e consenso.
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Un finale aperto ed enigmatico, come da tradizione di Lanthimos
Tutti concordano nel riconoscere le tre le attrici protagoniste, la giovane Emma Stone dichiara che è stato bello lavorare sul set con le sue colleghe e che tra donne ci dovrebbe sempre essere quella solidarietà di cui nel film non se ne vede neanche l’ombra.
Il ritmo serrato del film ci porta ad un finale coerente con il racconto, enigmatico e aperto a più interpretazioni. Il regista, nel pieno del suo stile, in la conferenza stampa, alla banale domanda di un chiarimento, non si scompone e lascia ognuno libero di giungere alle proprie conclusioni.