Cala sempre di più il costo della vita. A rivelarlo è l’Istat. Il tasso generale di inflazione nel mese di luglio 2014 si ferma infatti allo 0,1%, dopo lo 0,3% registrato a giugno. Occorre risalire all’agosto del 2009 per riscontrare un livello di inflazione così basso.
L’abbattimento dei prezzi, spiega l’Istat, “è principalmente imputabile all’ampliarsi della flessione su base annua dei prezzi degli Energetici regolamentati”, mentre “il contributo di altri raggruppamenti di prodotto” risulterebbe essere marginale. “L’inflazione di fondo – si legge sempre nella nota – al netto dei beni energetici e degli alimentari non lavorati (la cui flessione si stabilizza a – 2,9%), scende allo 0,6% (dallo 0,7% di giugno); al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,3% (da +0,5% del mese precedente)”.
Ma è il valore del cosiddetto “carrello della spesa” a registrare la flessione più vistosa: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono infatti dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua. Si tratta del calo più sensibile che si sia mai avuto dall’agosto del 1997.
Sempre secondo l’Istat, dieci grandi città italiane sono interessate dal fenomeno della deflazione, ovvero la diminuzione del livello generale dei prezzi derivante dalla debolezza della domanda di beni e servizi: nel mese di luglio si è infatti registrato un calo dei prezzi, su base annua, a Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%), Potenza (-0,1%), Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%).
Antonio Atte