Il folle gesto di Romano Fenati: squalifica e ritiro dalle corse
E’ costato caro a Romano fenati il momento di follia durante la gara di Moto2 al Gran Premio di San Marino di domenica scorsa. Bandiera nera ed esclusione dalla corsa per lui. Ma non è finita qui: sono prima arrivate le due gare di squalifica comminate dagli steward del MotoGP, poi la revoca della licenza sportiva da parte della FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e il licenziamento e la rescissione de contratto per la prossima stagione. Da ultimo, il suo annuncio di aver chiuso per sempre con le corse.
Cos’è successo al GP di San Marino
Per l’intero Gran Premio Romano Fenati e Stefano Manzi si erano confrontati anche duramente. Nelle fasi più concitate, a curva 4 Fenati va largo e Manzi prova il sorpasso. I due si toccano e finiscono sull’erba, con Fenati che resta davanti. Al giro successivo, altro contatto per colpa di Manzi con entrambi i riders che finiscono fuori traiettoria. Durante il giro successivo, in pieno rettilineo a oltre 250 km/h, Fenati tira la leva del freno della moto di Manzi. Questi sbanda, ma riesce a mantenere il controllo del mezzo. Nella curva successiva però, scivola e cade, con Fenati che esulta per la caduta del collega. Come è intuibile, si tratta di un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze assai più gravi se Manzi avesse perso il controllo della sua moto.
Le conseguenze: dalla black flag alla squalifica
Quello di Romano Fenati è stato un gesto sconsiderato che ha fatto il giro del mondo. Le reazioni non potevano farsi attendere. Immediata la bandiera nera per condotta irresponsabile e l’esclusione dalla gara. In seguito gli è stata comminata anche l’esclusione dalle due gare successive. Ma era prevedibile che non sarebbero state queste le sole conseguenze. E’ seguito infatti il licenziamento da parte del suo attuale team, la Marinelli Snipers, e la rescissione del contratto firmato con la MV Agusta per la prossima stagione. Da ultimo, la decisione della FMI di ritirargli la licenza sportiva per violazione dell’articolo 1.2 del Regolamento di Giustizia. Venerdì prossimo ci sarà un’udienza nel corso della quale Romano Fenati potrà farsi assistere da un difensore. In questa sede saranno fissati i termini temporali della squalifica. Ma si ha l’impressione che la sua carriera sia giunta al capolinea.
Chi è Romano Fenati
Ascolano, classe 1996, Romano Fenati si mette in luce a 16 anni, raccogliendo ottimi risultati al debutto in Moto3. Viene così chiamato dal team di Moto3 di Valentino Rossi, lo Sky Racing VR46. Licenziato dal team ne 2016 per dissidi con la squadra, era tornato a correre nel 2017 raggiungendo il titolo di vice-campione del mondo di Moto3. In carriera ha ottenuto 10 vittorie, 24 podi e tre pole (tutte in Moto 3) su 108 gare disputate. Non è la prima volta che si segnala per comportamenti sopra le righe: l’episodio più celebre nel 2015, con il calcio rifilato ad Ajo. Episodi che evidenziano un problema di controllo dei nervi, ma che non erano mai sfociati in gesti di tale gravità.
Poca solidarietà dai colleghi
Davvero in pochi hanno mostrato solidarietà nei confronti di Roman Fenati. Tra questi, Joan Mir, campione spagnolo della Moto3 che su Facebook che, dopo aver sottolineato la follia del gesto di Misano e come esso meritasse una dura punizione, lo invita a non mollare “Non arrenderti e combatti per il tuo futuro come pilota. Abbiamo mille battaglie da disputare!”, è il suo pensiero. Adombra ipotesi più oscure, invece, il giornalista Maurizio Bruscolini, secondo cui la severità estrema delle sanzioni inflitte a Fenati sono dovute al fatto che “era scomodo a qualcuno”. La tesi di Bruscolini è che se Fenati avesse corso con la MV Agusta e fosse riuscito a rilanciare il marchio italiano, in quanto frutto della VR46 Academy, avrebbe significato per qualcuno una grande sconfitta. Sempre secondo il giornalista, episodi simili non sarebbero stati puniti con uguale severità.
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Fenati: ” Col Motomondiale ho chiuso”
Romano Fenati in un’intervista dice: ” Col Motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più. Non è più il mio mondo, c’è troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero. Chiedo scusa a tutti”. Fenati quindi riconosce il suo errore e chiede scusa, ma prova a spiegare il suo gesto, affermando che anche Manzi lo avrebbe attaccato tre volte, mettendo in pericolo la sua incolumità. Quel che è accaduto a Misano sarebbe solo una reazione: “Ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere cattivo come te. Però non ho mai pensato di fargli male, lo giuro”. Secondo quanto affermato dal pilota ascolano, per un po’ lavorerà nella ferramenta di famiglia con il nonno e la madre. Poi ha un progetto ad Ascoli, di cui preferisce non parlare. “Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora, meglio dire addio. Per sempre“, ha concluso.
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