La Russia di Vladimir Putin ha deciso di intervenire in soccorso della popolazione dell’Ucraina sudorientale. Nelle regioni di Donetsk e Luhansk continuano i combattimenti tra Esercito regolare e separatisti filorussi, la conta delle vittime ha superato quota 1500. A soffrire, in particolare a causa dei bombardamenti sulle zone residenziali, sono soprattutto i civili. In molti sono costretti a sopravvivere senza acqua corrente e senza elettricità, gli sfollati sono circa 300mila.
Alle prime ore dell’alba sono partiti dalla periferia di Mosca 280 autocarri carichi di aiuti umanitari. I camion trasportano 400 tonnellate di cereali, 100 di zucchero, 62 di cibo per bambini, 54 di medicinali e materiali sanitari oltre a 12mila sacchi a pelo e 69 generatori portatili di corrente.
Da Mosca hanno fatto sapere che il convoglio non verrà scortato da mezzi militari. Una precisazione volta a tranquillizzare innanzitutto le autorità ucraine e in seconda battuta Comunità Europea e Usa. Infatti sia Miguel Barroso che Barack Obama hanno fatto balenare l’ipotesi che la missione umanitaria sia in realtà l’inizio di un’operazione militare in piena regola volta ad accorrere in aiuto dei separatisti asserragliati nelle roccaforti di Donetsk e Luhansk. Il Presidente americano ha definito “inaccettabile” ogni iniziativa portata avanti senza il consenso delle autorità.
Gli aiuti arriveranno in Ucraina domani nel primo pomeriggio, ci sono da percorrere circa un migliaio di Km in direzione Sud Ovest. Da Kiev il numero due dell’amministrazione presidenziale, Valeri Chaly, ha puntualizzato che le 2000 tonnellate di aiuti non varcheranno il confine a bordo dei camion russi. Al confine tra la Russia e la Regione ucraina di Kharkiv, il carico passerà nelle mani della Croce Rossa Internazionale.
Tuttavia per dare il via all’operazione si aspetta di conoscere alcune informazioni supplementari, riguardanti in primo luogo le condizioni di sicurezza del personale assistenziale. Ieri Lavrov, ministro degli Esteri russo, al contrario aveva dato a intendere che tutti i dettagli dell’operazione erano stati concordati e approvati sia dalle autorità ucraine che dalla CRI.