Caso “vu cumprà”, pioggia di critiche su Alfano
L’infelice uscita del ministro degli Interni Angelino Alfano sui “vu cumprà” che infestano le spiagge italiane ha destato una marea di polemiche. A insorgere soprattutto gli ambienti vicini al centrosinistra.
Un primo commento negativo arriva dal presidente della Camera Laura Boldrini, che ammonisce: “In politica come nell’informazione la forma è sostanza e le parole non sono mai neutre”. “L’opinione pubblica, infatti, forma le proprie convinzioni soprattutto attraverso i media e le posizioni espresse da chi svolge ruoli politico- istituzionali. Usare un termine anziché un altro – prosegue Laura Boldrini – non è quindi un dettaglio. Per questo una delle cose che ho fatto con più convinzione, nella mia precedente attività, è aver contributo alla nascita della Carta di Roma, il protocollo per un’informazione corretta su migranti e rifugiati. Perchè il livello di coesione di una società dipende anche dall’uso corretto e responsabile delle parole”.
Più duro il commento dell’ex ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge: “Sono incredula, chi riveste una carica istituzionale deve rendersi conto che è un educatore, stare attento a quello che dice”. “Sono parole intollerabili al bar, figuriamoci in bocca a un vicepremier e ministro della Repubblica che dovrebbe dare il buon esempio”.
Anche Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, interviene sulla vicenda criticando il leader di Ncd: “Ci sono tanti modi per riferirsi agli extracomunitrari e quello usato da Alfano mi pare davvero infelice. Nel merito del fenomeno della contraffazione, certo è un danno enorme per l’economia italiana, causato in primo luogo da chi fabbrica la merce e dalle organizzazioni che la smistano e, buoni ultimi, dagli ambulanti sulle spiagge”.