Visita fiscale inps e congedo straordinario Legge 104
Congedo straordinario Legge 104: visita fiscale Inps può arrivare?
Congedo straordinario e visita fiscale Inps: medico cosa fa?
Novità su congedi e visite fiscali dopo una recente sentenza della Cassazione. Un operaio metalmeccanico ha fatto ricorso contro l’ azienda che l’ aveva licenziato dopo averne rilevato l’ assenza presso la sua abitazione in occasione della visita fiscale. Gli era stato concesso un congedo straordinario retribuito per assistere la madre in sedia a rotelle. L’ operaio, quindi, ha dimostrato il suo impegno notturno presso l’ abitazione della madre; in breve, tornava a casa sua solo nel corso della mattinata.
Dunque, la Cassazione ha motivato l’ accoglimento delle sue richieste stabilendo che il congedo per assistere un parente disabile o un figlio malato non prevede un’esistenza «esclusiva». In pratica, assistere un disabile o un malato non può comportare la rinuncia a ore di riposo o comunque alle esigenze personali. D’ altra parte, è spesso necessario allontanarsi per l’ acquisto di farmaci, per esempio, e, in generale, per motivazioni legate all’ accudimento del disabile o del malato. Inoltre, può essere richiesto un certo sforzo fisico per cui è necessario un periodo di recupero.
Congedo straordinario Legge 104: in caso di malattia del figlio
Diversa la questione per i genitori che chiedono un congedo per accudire un figlio malato. Infatti, questi ultimi non possono essere soggetti a visita fiscale. Il datore di lavoro poi non può negare tal tipo di congedo anche se la malattia deve essere comunque certificata da un medico. Al lavoratore spettano solo i contributi figurativi; niente retribuzione, maturazione di ferie e tredicesima, insomma. Tuttavia, i dipendenti pubblici possono chiedere fino a 30 giorni nel primo, nel secondo e nel terzo anno di vita del bambino. Nel settore privato, invece, il congedo per malattia del figlio ha durata illimitata per i primi 3 anni di vita del bambino; la durata del congedo scende a 5 giorni dal quarto all’ ottavo anno di vita del proprio figlio.