Ponte Genova: restauro o ricostruzione, quali sono le ipotesi?
Ponte Genova, continua la discussione riguardo gli interventi necessari per il ripristino della struttura del ponte Morandi. Le ipotesi rimangono due: ricostruire completamente la struttura del ponte o provare a restaurarlo?
Come ha spiegato l’esponente del M5S, Danilo Toninelli: “bisogna trovare un nome che rappresenti tutta Genova e tutta la Liguria. Deve essere un nome alto e tecnicamente capace e rilevante, in grado di poter dare a Genova il nuovo ponte entro il 2019”.
Ponte Genova: i prossimi passi
Entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto Genova, sarà individuato il commissario, che avrà inoltre tutta una serie di poteri per la demolizione, la ricostruzione e anche l’assegnazione diretta ad una società.
Toninelli ha anche ricordato che l’area del crollo del Ponte Morandi si trova ancora sotto sequestro. Proprio per questo motivo l’impressione generale è che non che non si sia ancora intervenuti, non si può entrare prima dell’incidente probatorio. Appena si potrà entrare in venti giorni libereremo le ferrovie e potranno anche iniziare a transitare i treni.
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Ponte Genova: le parole del premier Conte
Dopo più di un mese dal crollo del ponte di Genova si discute ancora su quale sia la via migliore per risolvere il problema di costruzione. Il premier Giuseppe Conte ha sottolineato l’emergenza di Genova e la necessità di una maggiore rapidità riguardo ai provvedimenti da adottare per affrontarla.
“Non sarà la caduta di un ponte a piegare Genova, una città che ha voglia di tornare a correre nel più breve tempo possibile” ha ribadito Conte. Poi ha chiarito la linea che il governo seguirà per la ricostruzione: “Non abbiamo ceduto al ricatto di offrire ad Autostrade la ricostruzione del ponte. Lo faremo a spese di Autostrade ma la procedura per la revoca della concessione resta in piedi e si completerà”.
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