Tiziana Cantone: video ancora online, parla la madre a Domenica In
Dopo due anni dalla scomparsa di Tiziana Cantone, la madre Maria Teresa Giglio ha parlato di fronte alle telecamere di Domenica In intervistata da Mara Venier. Durante la trasmissione la donna ha ricordato la vita della figlia. Fino a percorrere di nuovo gli ultimi due anni di vita, passati nella vergogna e nella depressione.
Tiziana è stata vittima di persone che senza alcuno scrupolo hanno caricato sul web quattro filmati a sfondo sessuale in cui lei compariva mentre era in compagnia del suo fidanzato. Maria ha rivelato di come il dolore per la perdita della figlia le stia dando la forza per combattere e per chiedere giustizia.
“Tutto è iniziato da quando lei si era messa con Sergio Di Palo, un uomo più grande di lei. Era una persona benestante e molto conosciuta, autosufficiente. Un giorno mi dice di dovermi parlare e mi rivela che quei video erano stati pubblicati per vendetta da alcuni conoscenti, consigliando anche a Tiziana di cancellare gli account social. Fu l’inizio della fine”.
Il dolore che si percepisce dalle parole della madre è profondo e commovente. Alle telecamere del programma tv confessa: “mi sono sentita come cadere in un pozzo nero da cui è impossibile riemergere. Un genitore non dovrebbe mai sopravvivere al proprio figlio. Tiziana è stata trattata come se non fosse mai esistita, hanno umiliato la sua esistenza e nessun essere umano merita di essere trattato così”.
Tiziana Cantone: femminicidio virtuale
“Quello di mia figlia è stato un femminicidio virtuale. Mi rivolgo alle istituzioni e in particolare al ministro della Giustizia: vanno puniti non solo gli utenti che caricano certi contenuti, ma anche i grandi siti e le piattaforme su cui avviene il caricamento”. Parole dure e sentite quelle della madre di Tiziana, la donna scomparsa il 13 settembre 2016.
A soli 31 anni ha deciso di togliersi la vita a causa di alcuni video privati. Video caricati su internet da conoscenti e in seguito diventati virali su alcuni siti porno. In pochissimo tempo hanno raggiunto migliaia di visualizzazioni, al punto da spingere la donna a compiere il gesto estremo per la vergogna subita.
Nei video incriminati, Tiziana era intenta a consumare un rapporto con il fidanzato, Sergio Di Palo. Il turbamento e il dolore provato di fronte a quella situazione l’ha portata a chiudersi nel silenzio, fino al suicidio. “Ho cresciuto Tiziana da sola, era appena nata quando mi sono separata dal padre”– racconta mamma Maria Teresa – “Mio padre, suo nonno, è stato per lei la figura maschile di riferimento. Quando venne a mancare, per Tiziana fu una grande perdita”.
Maria Teresa Giglio apre una pagina contro l’ex fidanzato della figlia
Tiziana Cantone: Istigazione al suicidio?
“Continua a non darsi pace Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana. La madre della vittima è convinta che la figlia sia stata manipolata dal fidanzato Di Palo e ha confessato: “se sopravvivo è solo per rendere giustizia all’amata figlia”. Infatti la donna anche dopo l’archiviazione dell’inchiesta aperta contro ignoti di dicembre 2017 ha commentato: “Non so come abbia argomentato il Pm la richiesta di archiviazione ma lotterò fino a quando non verranno identificati tutti gli autori di questa violenza immane che ha subito mia figlia. Anche se gli inquirenti ritengono che non ci sia un responsabile per il suicidio, è inconcepibile che tutto finisca in un nulla di fatto”.
“È lei che mi dà la forza. Se ripenso a quel pomeriggio quando vidi l’ambulanza sotto casa, l’auto dei carabinieri, non si può spiegare quello che ho provato. Ho sempre pensato a lei. Ho il dovere, in nome dell’amore che provo come madre, di difendere se non la sua vita, almeno la sua memoria”.
Nel frattempo, la giustizia continua a muovere passi per risolvere il caso di Tiziana Cantone: Sergio Di Palo infatti è stato rinviato a giudizio, con due capi di imputazione. Il caso giudiziario resta quindi aperto. Il giudice per le udienze preliminari Egle Pilla del Tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio Sergio Di Palo, l’ex fidanzato di Tiziana Cantone. L’uomo dovrà rispondere di calunnia, accesso abusivo a dati informatici e falso.