Quota 100 e pensione senza tasse: come funziona
Gli assegni pensionistici, come gli stipendi, sono soggetti al pagamento dell’Irpef. Infatti, per conoscere la differenza tra quanto si percepisce al lordo e al netto bisogna calcolare proprio la tassa sul reddito delle persone fisiche. Esso cambia a seconda di quanto si guadagna: fino a 15mila euro aliquota al 23%, del 27% fino a 28mila, al 38% fino a 55mila euro, del 41% fino a 75mila. Infine, per i redditi superiori ai 75mila euro l’ anno l’ aliquota è fissata al 43%. Inoltre, sulla pensione finiscono per pesare anche le addizionali regionali e comunali; cioè, una serie di voci di imposta che cambia a seconda della regione e del comune di residenza.
Pensione anticipata, Quota 100 e di vecchiaia senza tasse. Come averla
Tuttavia, non sempre l’ importo della pensione è soggetto a tassazione. Dall’ anno scorso, il sistema pensionistico italiano prevede una no tax area sugli assegni meno consistenti. Nello specifico, non devono pagare l’ Irpef – a prescindere dall’ età anagrafica – i pensionati che percepiscono un reddito inferiore a 8.125 euro al mese. Rientrare in questa fascia di reddito è l’ unico modo per evitare le imposte a parte il trasferimento all’ estero.
Detto ciò, non sempre chi si trasferisce al di fuori dei confini italiani è esente dal pagamento delle tasse. Ciò dipende dalle convenzioni contro la doppia imposizione esistenti tra Italia e paese in cui ci si trasferisce e dal tipo di prestazione percepita. Esistono poi altre condizioni che la situazione del pensionato deve soddisfare; innanzitutto, la residenza all’ estero deve essere stabile. In breve, è necessario passare almeno 6 mesi in un altro paese e poterlo dimostrare, oltre a essere iscritti all’AIRE. Dunque, fondamentale non aver domiciliato in Italia per più di metà dell’ anno. Mancando uno di questi requisiti, si viene considerati – dal punto di vista fiscale – ancora residenti in Italia.