Carcere di Rebibbia: due bambini gettati dalle scale da una detenuta
Avevano due e quattro mesi i bambini vittime del caso di matricidio di pochi giorni fa nei corridoi di Rebibbia. Gesto drammatico quello della carcerata tedesca che accusava disturbi psichici ed avrebbe dichiarato “I miei bambini adesso sono liberi”. Trasferita in isolamento nel carcere di Rebibbia (RO) mentre si attendono l’indagine per omicidio e tentato omicidio.<
Era nella sezione nido del carcere di Rebibbia la 30enne tedesca che, durante la pausa pranzo di martedì, ha gettato i figli dalle scale. Il piccolo di pochi è mesi è morto sul colpo, mentre il secondo è stato ricoverato d’urgenza ed è stato dichiarato morto il 19 settembre. I medici del Bambin Gesù (RO) sono pronti ad avviare la procedura di accertamento di morte cerebrale.
“Sapevo che ieri era in programma l’udienza davanti ai giudici del Riesame che dovevano discutere della mia posizione. I miei figli li ho liberati, adesso sono in Paradiso” – avrebbe dichiarato al suo avvocato. Arrestata per detenzione e spaccio la donna aveva dichiarato di non reggere la situazione nel carcere di Rebibbia e aveva iniziato a manifestare sintomi di depressione.
Carcere di Rebibbia: sospesi i vertici
Un raptus, quello della giovane carcerata, che richiama l’attenzione sociale e politica sul tema dei bambini nelle carceri. Sono circa 60 ogni anno i bambini sotto i 3 anni che entrano in carcere, età massima entro cui possono essere tenuti con le madri.
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso di sospendere la direttrice e la vicedirettrice della sezione femminile del carcere di Rebibbia. Stessa sorte per il vicecomandante del reparto di polizia penitenziaria. I provvedimenti contro i vertici del carcere sono stati adottati dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini. L’amministrazione ha anche disposto accertamenti a partire da martedì.
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