Il ministro della Giustizia Andrea Orlando affronta il tema riforma. Con la riforma del processo civile ci saranno “risultati non solo in termini di complessiva efficienza, ma anche di riduzione dei tempi processuali” e “già i dati sui risultati del primo mese di applicazione dell’obbligatorietà del processo civile telematico, attraverso il quale il sistema giustizia avrà un risparmio stimato di circa 40 milioni di euro annui, rassicurano in tale senso”.
Questo l’auspicio del ministro della Giustizia Andrea Orlando che in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera assicura che ci saranno “tutte le risorse necessarie per realizzare il programma” sulla giustizia. Il Guardasigilli rimarca come la riduzione dei tempi, che nel caso del decreto ingiuntivo telematico è del 62%, “indica chiaramente che accanto a termini perentori per l’emissione dei provvedimenti giurisdizionali, le misure di carattere organizzativo e di semplificazione del processo sono in grado di agire efficacemente sulla contrazione dei tempi delle cause”.
Gli interventi, che vanno anche nella direzione “degiurisdizionalizzazione”, della semplificazione e della specializzazione, con i tribunali delle impresa e della famiglia, non perseguono “uno sterile miraggio di efficientismo” ma – conclude il ministro – realizzano l’obiettivo di “operare nella direzione di una maggiore effettività della tutela dei diritti dei cittadini”.