Conto corrente cointestato e comunione dei beni, come funziona

Pubblicato il 16 Marzo 2019 alle 06:07 Autore: Daniele Sforza

Come funziona un conto corrente cointestato quando vige il regime di comunione legale dei beni? Ecco come avviene la spartizione.

Conto corrente cointestato e comunione dei beni, come funziona
Conto corrente cointestato e comunione dei beni, come funziona

Comunione dei beni e conto corrente, i parametri


Come funziona un conto corrente cointestato in caso di comunione legale dei beni? E come funziona la spartizione nell’ eventualità di una separazione tra coniugi? Come ben saprete, la comunione dei beni è l’ordinario regime patrimoniale della famiglia, a meno che non si opti per la separazione dei beni. Nella comunione dei beni rientrano tutti quelli entrati nel patrimonio della coppia. Mentre solo al momento della separazione personale dei coniugi rientrano anche beni che prima non rientravano nella comunione. Si tratta della cosiddetta “comunione de residuo”. Ovviamente in tali beni rientrano anche i conti correnti, ovvero la liquidità che è in essi.

Conto corrente cointestato in comunione dei beni: che succede?

A tal proposito, nell’articolo 177 del Codice Civile si specifica cosa diventa oggetto della comunione dei beni. Si parla così di acquisti compiuti dai due coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, esclusi quelli riguardanti i beni personali. Entrano nel cumulo i frutti dei beni personali dei due coniugi, percepiti e non consumati fino al momento della separazione e dunque dello scioglimento dei beni. Si prosegue quindi con i redditi derivanti dall’attività di ciascuno dei due coniugi. Comprese le aziende eventualmente gestite da tutti e due i coniugi e che siano stati costituite dopo il matrimonio. In caso di aziende appartenenti a un coniuge prima del matrimonio, ma al tempo stesso gestite da tutti e due, la spartizione dei beni riguarderà solo gli utili.

Alla luce di quanto riportato sopra appare chiaro come tra i beni da spartire al momento dello scioglimento risultino anche i saldi attivi dei conti correnti. La ripartizione del saldo attivo sul conto corrente intestato a uno dei due coniugi dovrà pertanto avvenire al 50%.

Conto corrente e comunione dei beni: le sentenze

Per ribadire quanto sopra scritto, ma anche per affrontare altri casi di comunione dei beni e conto corrente intestato o cointestato, non ci resta che andare a scartabellare un po’ di riferimenti giurisprudenziali.

Cominciando dalla sentenza n. 19567 del 16 luglio 2008 della Corte di Cassazione (Sez. Trib. Civ.). Qui si specifica quanto segue. “In tema di imposta delle successioni, il saldo attivo di un conto corrente bancario, intestato – in regime di comunione legale dei beni – soltanto a uno dei coniugi e nel quale siano affluiti proventi dell’attività separata svolta dallo stesso, se ancora sussistente entra a far parte della comunione legale del beni”. Questo avviene al momento dello scioglimento della comunione, determinato dalla morte di un coniuge. Ciò significa che lo scioglimento “attribuisce al coniuge superstite una contitolarità propria sulla comunione”; attestando di fatto “la presunzione di parità delle quote, un diritto proprio, e non ereditario, sulla metà dei frutti e dei proventi residui, già esclusivi del coniuge defunto”.

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Conto corrente e comunione dei beni: si può evitare la spartizione

Come abbiamo scritto sopra, la spartizione dei beni avviene solo per quelli non consumati al momento dello scioglimento della comunione legale dei beni. Pertanto, in caso di separazione, se la liquidità presente sul conto viene consumata prima dello scioglimento, oppure viene utilizzata per l’acquisto di beni personali, non rientrerà nella comunione de residuo. Generalmente risulta però difficile svuotare un conto corrente, quanto passibile di conseguenze dipendenti dalla natura del rapporto. Resta pertanto inalterata la divisione al 50% di quanto rimasto sul conto.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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