Bonus sport 2018: detrazioni fiscali, come utilizzare il credito.
Via libera al bonus sport. Ovvero all’agevolazione riservata ai soggetti che effettuano erogazioni liberali finalizzate al restauro o ristrutturazione di impianti sportivi pubblici. L’ultima Legge di Bilancio ha introdotto tale bonus. E l’Agenzia delle Entrate, con apposita risoluzione diffusa il 18 settembre 2018, ha pubblicato le istruzioni relative al codice tributo; da inserire nel modello F24 per la compensazione del credito d’imposta.
Bonus sport e detrazioni fiscali: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
Quindi, la risoluzione n. 65/E dell’Agenzia delle Entrate ha come oggetto l’istituzione del codice tributo per l’utilizzo in compensazione tramite F24 del credito d’imposta denominato Sport Bonus. Nel testo si fa un riepilogo del riconoscimento alle imprese del contributo Sport Bonus sotto forma di credito d’imposta; un’agevolazione riguardante le erogazioni liberali in denaro che sono state effettuate nel corso del 2018. E finalizzate alla ristrutturazione o restauro di impianti sportivi pubblici. Si precisa inoltre che il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione in 3 quote annuali di pari importo; dal 2018 al 2020. Inoltre bisognerà presentare il modello F24 tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. “L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo concesso dall’Ufficio per lo Sport; pena lo scarto del modello F24”, specifica l’Agenzia delle Entrate.
Bonus Sport: detrazioni fiscali, ecco il codice tributo
L’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo 6892; per permettere l’utilizzo in compensazione tramite F24 di tale credito d’imposta. Quest’ultimo è denominato “credito d’imposta per interventi di restauro; risanamento conservativo e ristrutturazione di impianti sportivi pubblici”.
Al momento della compilazione del modello F24, il codice tributo 6892 sarà mostrato nella sezione Erario; in corrispondenza delle somme inserite nella colonna “importi a credito compensati”; oppure nella colonna “importi a debito versati”, nell’eventualità di riversamento del credito utilizzato da parte del contribuente. Infine, il campo “anno di riferimento” incluso nel formato AAAA, fa riferimento all’anno in cui sono state effettuate le già citate erogazioni liberali relativamente al riconoscimento del credito d’imposta.
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