Inge Feltrinelli è morta a 87 anni: figli e carriera. Chi era.
È stata l’occhio e l’anima del Novecento, Inge Feltrinelli, morta questa notte, giovedì 20 settembre 2018, all’età di 87 anni (88 ne avrebbe compiuti il prossimo 24 novembre). Inge Schönthal Feltrinelli, con la sua macchina fotografica a immortalare i grandi volti del suo secolo, romanzesco nel suo connubio di drammaticità e impeti euforici, simbolo ritardatario dello Sturm und Drang di radice teutonica. Ma è stata anche l’anima, per l’appunto, di una casa editrice ereditata dopo la scomparsa del marito Giangiacomo Feltrinelli, editore miliardario e rivoluzionario, celebre per aver pubblicato Il Dottor Zivago, romanzo censurato in Unione Sovietica. Inge Feltrinelli è stata anche la voce di questo secolo, ma si è trattato per lo più di sussurri e di note delicate, le stelle con le quali inebriava il gotha della cultura internazionale.
Inge Feltrinelli: biografia, figli, carriera. Ecco chi era
Inge Schönthal nasce il 24 novembre del 1930, a Essen, Germania, da genitori ebrei immigrati dalla Spagna, in un periodo storico non certamente felice per tutto il Novecento. All’età di 22 anni se ne va a New York, dove trascorre un lungo periodo iniziando la sua attività di fotografa. E riuscendo a immortalare volti del calibro di Greta Garbo, Elia Kazan e John Fitzgerald Kennedy. Le sue foto sono ritratti dei grandi protagonisti che hanno vissuto e fatto vivere il Novecento. Tra le sue immagini più famose spiccano anche quelle di Ernest Hemingway, Charles Bukowski, Pablo Picasso, Chagall, Nadine Gordimer, Gunther Grass. Nel 1958, nella casa di un editore tedesco ad Amburgo, conosce l’idealista e rivoluzionario Giangiacomo Feltrinelli. Corre l’anno 1958 e bastano poche parole per attirarsi e per prolungare una storia che si consacra nel 1960 con il matrimonio.
Da qui le sue vicende si intrecciano con quelle del marito, con il quale va a Cuba per una biografia su Fidel Castro. Ma le idee (e gli ideali) del marito sono troppo forti, e la sua iniziale clandestinità, iniziata nel 1969, e la conseguente tragica morte, avvenuta nel 1972, le danno in eredità la gestione della casa editrice. Di cui lei cura il patrimonio presente e futuro mettendo a disposizione la sua passionalità e tutta la sua anima, raccogliendo attorno a sé figure e collaboratori vivaci e straordinari; e curando l’aspetto più dinamico della casa editrice, lasciando quindi al figlio Carlo il lato più strategico.
Poi l’età che avanza, la malattia, lo spettro oscuro che incombe. E che Inge decide di vivere in silenzio, privatamente, con riservatezza, con quell’attitudine che solo alle grandi donne si addice.
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