La tregua di Forza Italia, ordinata da Silvio Berlusconi, nei confronti dell’esecutivo Renzi deve essere finita. Dopo la breve pausa di ferragosto, gli esponenti azzurri tornano all’attacco del premier e di tutta la sua squadra di governo. E il fronte più caldo sembra essere ancora quello dell’economia. Dopo l’avvertimento, in mattinata, della fedelissima Mariastella Gelimini all’indirizzo del Presidente “Renzi non prenda scorciatoie, dietro l’angolo c’è la Troika”, ha minacciato l’ex ministro dell’Istruzione, altri vertici azzurri, da Capezzone e Brunetta, sono tornati all’attacco.
“L’ennesimo allarme della Cgia di Mestre è giusto, anzi sacrosanto. Ecco perché serve una svolta, lontana anni luce dall’azione realizzata in questi mesi dal Governo Renzi, che, non dimentichiamolo, ha confermato e aumentato la tassa sulla casa, ha aumentato la tassa sui risparmi, ha aumentato una sorta di anomala tassa sui telefonini, e ha posto le basi pure per l’aumento delle sigarette. Per parte mia, ribadisco la ricetta che ho esposto nel mio libro e che ripeto da mesi”, ha tuonato Daniele Capezzone, deputato di Forza Italia e presidente della commissione Finanze della Camera, commentando i dati pubblicati stamane dalla Cgia di Mestre. “Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un taglio-choc di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali. In particolare, propongo un taglio di tasse di 40 miliardi in meno in 2 anni (e poi 12 nei successivi 3), con tre destinatari: le imprese, i lavoratori e il nucleo famiglia/consumatori”, spiega ancora il presidente della commissione Finanze. “Per le imprese, c’è il dimezzamento Irap e il calo dell’Ires al 23%; per i lavoratori, ci sono 10 miliardi in meno di tasse sul lavoro; per le famiglie e i consumatori, c’è la cancellazione della tassa sulla prima casa e il calo dell’Iva al 20%. Nel mio libro, per l’esattezza al capitolo 16, sono indicate tutte le coperture effettuate con tagli di spesa pubblica. È questa – assicura infine Capezzone- una vera ipotesi di ‘politica economica della libertà’ per uscire dal tunnel e conquistare tassi di crescita significativi”, ha spiegato Capezzone.
Mentre Capezzone snocciola dati e ricette, un altro azzurro, Renato Brunetta, tende invece la mano al premier. “L’agenda Berlusconi è sul tavolo: riduzione fiscale, attacco al debito, superamento dello statuto dei lavoratori, riforma della giustizia. Ma non è un soccorso al governo: se Renzi accetterà le nostre idee sarà lui che accetterà il nostro punto di vista”, spiega il capogruppo di Forza Italia alla Camera a Rainews24. “La situazione è molto simile a quella del 2011, ma noi non ci comporteremo come la sinistra. Noi stiamo dalla parte degli italiani”, conclude Brunetta.
Redazione