Le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno approvato con 27 sì e 4 no la risoluzione della maggioranza (a prima firma il pd Giorgio Tonini) per la fornitura di armi al governo iracheno. Le altre due mozioni, quelle di M5S e Sel contrarie all’invio di armamenti ai peshmerga, non sono state votate perché precluse dall’approvazione della prima.
Armamenti leggeri e munizioni saranno fornite in brevissimo tempo ai curdi che combattono contro gli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico in Iraq, in raccordo con il governo di Baghdad. Questa l’impegno assunto dal governo italiano come ha spiegato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, rivolgendosi alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. “In Iraq – ha avvertito Pinotti – è in corso una gravissima crisi umanitaria e una compromissione della sicurezza regionale e l’Italia non è sola nella difesa di popolazione inermi perché già altri Paesi europei come Francia, Gran Bretagna e Germania si sono attivati”.
Il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha puntualizzato che gli aiuti ai curdi sono “indispensabili ma non risolutivi”, aggiungendo che il governo italiano, non si sta limitando a fornire aiuti militari, ma punta ad aiutare l’Iraq con un forte azione diplomatica per la stabilità dell’intera ragione. Per questo l’Italia “è impegnata nella definizione di una cornice internazionale a partire da quella europea”, per fare fronte alla crisi irachena. Tra gli interlocutori della Farnesina anche l’Iran: “In questi giorni – ha affermato – abbiamo lavorato in contatto costante con attori della regione, e con paesi che hanno una chiara e diretta influenza sull’Iraq» dal «ministro degli Esteri iraniano a quello turco, emiratino, giordano”.