“Prima di crocefiggere Renzi forse era meglio aspettare i dati europei. Non ce la prendiamo con l’Istat per l’anticipazione, ma è evidente che quelle statistiche ora vanno collocate in un contesto tutto negativo. Il problema è l’Europa, certo. Ma a questo punto occorre un cambio di politiche: basta tagli e austerità, al centro crescita e occupazione”. Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi in un’intervista a Repubblica, sulla crisi nell’Eurozona.
Più che ridiscutere le regole del Fiscal compact, ora – secondo Gozi – è il momento di “applicarle in modo più intelligente e meno tecnocratico”, anche perchè sono state pensate “ipotizzando crescita e inflazione al 2%. Mentre ora la prima langue e la seconda è negativa. Certo – aggiunge – sarebbe utile trovare le condizioni per abbassare le tasse sul lavoro in tutta la zona euro. E sottrarre dal patto di Stabilità alcuni investimenti produttivi”. Sulle parole di Draghi, Gozi risponde che il governo condivide quelle “sulle riforme che l’Italia deve fare e sta facendo”, inoltre “vogliamo più in generale rafforzare l’Unione politica e democratica europea, ma l’epoca delle troike è finita”-