Sondaggi elettorali, un confronto: i minority report degli istituti al 24 settembre
Diamo puntualmente conto dei sondaggi che ogni settimana vengono prodotti dai vari istituti mettendo a confronto le tendenze che questi individuano.
Ognuno può così confrontare il valore dei partiti osservando come cambia tra un sondaggio e un altro.
In questa rubrica però, come ogni settimana, cerchiamo, con la collaborazione di Vincenzo Ruocco, di tracciare l’andamento dei sondaggi elettorali che si distaccano dagli altri per vedere successivamente chi ci aveva visto giusto col senno di poi e cercare di comprendere quali istituti fiutano i cambiamenti di umore dell’elettorato prima degli altri.
Questa settimana vi è una conferma nel nostro minority report di 7 giorni fa è il 34% che Noto continua ad assegnare alla Lega e che costituiva già il massimo che il partito di Salvini riusciva ad ottenere nell’insieme dei sondaggi. Ora però si aggiunge un altro istituto a rafforzare la stima di Noto, ed è Winpoll, che pone la Lega addirittura al 34,7%.
Sono sondaggi degni di nota, perchè la media generale pone la Lega più in basso, al 31,7%. E quindi sarà interessante osservare se tali stime rimarranno un caso isolato o sono l’anticipo di un trend effettivamente al rialzo.
Intorno al Movimento 5 Stelle ci sono meno oscillazioni rispetto a quelle che riguardano la Lega.
Si distingue ancora Winpoll, che rispetto a una media del 28,5% stimata per il M5S vede invece un più modesto 26,9%.
Si tratta del minority report più degno di nota per il movimento di Di Maio. Ed è evidente alla base del sondaggio l’ipotesi che la Lega assorba ancora più voti dal M5S di quanti già pare averne assorbiti in questo periodo.
Sondaggi elettorali, i minority report per i partiti di opposizione
Per quanto riguarda il PD è ancora Winpoll distinguersi assegnandogli un altissimo 19,8%, mentre la media questa settimana è di 17,7% per il partito di Renzi. Anche a causa di valori molto bassi come il 16,5% di Euromedia
Ma è Forza Italia quella che vede stime più oscillanti e differenti. Del resto si tratta di un elettorato che è sempre stato piuttosto mobile, soprattutto per l’attrazione rappresentata dagli alleati leghisti. Ci sono tre istituti che vedono il partito di Berlusconi ancora sopra il 10%, Euromedia, Piepoli e Tecnè. Ma allo stesso tempo SWG continua come nelle precedenti settimane a cantare fuori dal coro, assegnando un misero 7%, in discesa.
Tra i partiti minori spicca il 2,4% stimato da Ixè per Fratelli d’Italia, a fronte di una media del 3,4%, e il 2,8% che lo stesso istituto assegna invece a un Potere al Popolo in decisa crescita, al punto da superare in diversi sondaggi i concorrenti a sinistra di Liberi e Uguali
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