Riscatto contributi Inps gratis
È possibile il riscatto gratuito dei contributi Inps da parte dei lavoratori dipendenti, ovvero senza costi né oneri aggiuntivi? La risposta è affermativa. Dopo aver parlato del cumulo vediamo nel dettaglio tutte le info relative al riscatto gratuito. Stando al testo del Decreto del presidente della Repubblica Dpr n. 1092/1973, si prevede infatti la possibilità per i lavoratori statali di computare o riscattare gratuitamente determinati periodi di servizio. Questo consentirà a molti lavoratori vicini all’ età pensionabile di avere diritto a un importo pensionistico superiore, effettuando una procedura di riscatto gratuita o con oneri sostanzialmente ridotti.
Contributi Inps 2018: quali possono essere riscattati?
Facendo riferimento a quanto riporta l’Inps il riscatto dei contributi riguarda i seguenti periodi successivi al 31 dicembre 1996.
- Interruzione o sospensione del rapporto di lavoro;
- Formazione professionale, studio e ricerca;
- Interruzione tra un lavoro e l’altro;
- Periodi intercorrenti nel lavoro con contratto part-time verticale o ciclico.
I corsi universitari possono essere riscattati dai soggetti assicurati iscritti all’ assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti. Ma anche alle forme di previdenza sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria. L’Istituto precisa che l’iscrizione a tali fondi è l’unico requisito necessario, in quanto “non sono previsti requisiti minimi di contribuzione”.
Il riscatto dei periodi di formazione professionale, studio e ricerca è possibile solo se è stato conseguito il relativo titolo o attestato. Per quanto riguarda i lavori stagionali e temporanei, ai soggetti sarà richiesto di provare “la regolare iscrizione nelle liste di collocamento e il permanere nello stato di disoccupazione per il periodo in cui si chiede la copertura tramite riscatto”.
Apposite prove saranno richieste per quanto riguarda i periodi di interruzione e sospensione dal rapporto di lavoro. Qui si parla di periodi di aspettativa non retribuita per malattia o motivi personali, sciopero, assenza causa servizio militare. A comprovare tali periodi sarà la dichiarazione del datore di lavoro che attesti il mancato pagamento del soggetto durante questi periodi e dunque il mancato versamento dei contributi.
Contributi Inps 2018: computo gratuito, cosa dice il DPR 1092/1973
Come riporta il DPR 1092/1973, “il dipendente che abbia prestato, presso la stessa o presso diverse amministrazioni statali, servizi per i quali è previsto il trattamento di quiescenza a carico del bilancio dello Stato, ha diritto alla riunione dei servizi stessi ai fini del conseguimento di un unico trattamento di quiescenza sulla base della totalità dei servizi prestati; e secondo le norme applicabili in relazione alla definitiva cessione del servizio” (art. 112).
Di seguito, all’articolo 113, si legge quanto segue: “Il servizio prestato dal personale civile delle amministrazioni dello Stato anche con ordinamento autonomo e il servizio militare permanente o continuativo sono ricongiungibili, ai fini del trattamento di quiescenza, con il servizio reso alle dipendenze di enti locali con iscrizione agli istituti di previdenza amministrati dal Ministero del Tesoro oppure a casse, fondi, regolamenti o convenzioni speciali di pensione esistenti presso gli enti predetti nonché con il servizio comunque prestato con iscrizione agli istituti di previdenza sopra menzionati”.
Inoltre, la ricongiunzione sopraccitata si effettua anche “per il servizio non permanente o non continuativo reso dai sottoufficiali dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica che abbiano conseguito almeno il grado di sergente maggiore o equiparato, per quello reso dai brigadieri e vice brigadieri dell’Arma dei Carabinieri e dai pari grado dei Corpi delle guardie di pubblica sicurezza, della Guardia di Finanza e degli agenti di custodia; nonché per quello prestato dai graduati e militari di truppa dell’Arma e dei Corpi predetti”. Pertanto, nei riguardi dei predetti dipendenti, “la ricongiunzione è estensibile ai servizi ivi non contemplati, quando essa sia ammessa dagli ordinamenti dello Stato, degli istituti di previdenza o degli altri enti che concorrono alla ricongiunzione”.
Contributi Inps 2018: computo gratuito, ecco quando
La ricongiunzione gratuita avviene per tutti i servizi prestati in più Casse, seguendo le norme dell’ultima Cassa alla quale il lavoratore dipendente è iscritto. Come scrive PensioniOggi, generalmente la ricongiunzione avviene d’ufficio qualora non sia stato già liquidato il trattamento di quiescenza. Altrimenti andrà fatta domanda entro 6 mesi dall’ inizio della nuova iscrizione. Permane comunque la gratuità della ricongiunzione.
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Contributi Inps 2018: riscatto agevolato, ecco quando
È possibile anche riscattare i contributi di determinati periodi non gratuitamente, ma versando degli oneri ridotti. È il caso dei servizi statali non di ruolo, ad esempio. Così come quelli resi in qualità di assistente straordinario non incaricato o volontario nelle università. Il conteggio va fatto calcolando il 7% sull’80% dell’ultimo stipendio, relativo al periodo precedente la presentazione della domanda.
Il costo sarà leggermente superiore se si intende riscattare periodi di praticantato e iscrizione agli albi professionali, necessari per l’ammissione in servizio. Così come i periodi per cui si è prestato servizio nelle scuole legalmente riconosciute. L’onere si baserà calcolando il 18% dell’ultima retribuzione percepita al momento della presentazione della domanda.
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