Pensioni ultime notizie: Riforma Fornero e Quota 100, Tria frena il M5S
Quota 100: Tria-M5S-Lega, i punti di disaccordo
Ore decisive per i rapporti in seno all’attuale governo Conte. Sul tema pensioni ultime notizie ruotano attorno alle dichiarazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria; esternazioni che sono sembrate allarmate e preoccupate di fronte a un rischio concreto di aumentare il deficit al 2,4%, secondo il volere del Movimento 5 Stelle. Un disavanzo questo che non permetterebbe di ridurre nemmeno di una briciola il debito pubblico. Ma che potrebbe generare confusione anche tra i mercati, con conseguenze nefaste per il Paese. Conseguenze che Tria ha definito utilizzando il termine “disastro”. Ma cosa c’è al di sopra di ogni cosa? Le misure principe di Lega e M5S. Da una parte il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza; dall’altro Quota 100 e lo stop alla riforma Fornero.
Pensioni ultime notizie: Tria sulla riforma Fornero
Lo stesso Tria ha segnalato come nell’attuale Legge che regola il sistema pensionistico qualcosa debba andare assolutamente corretta. Il meccanismo, in breve, non funziona. Si deve dunque agire per risolvere “alcune difficoltà trovate nell’applicazione della Fornero”. Tria ha parlato di rilancio di una staffetta generazionale, un turnover professionale che riguardi non solo l’età, ma anche le competenze.
Tuttavia allentare troppo la morsa attorno la Fornero non sarebbe una scelta saggia. Insomma, le resistenze del ministro dell’Economia vanno in una direzione che intimorisce. Se la Legge Fornero viene toccata pesantemente i mercati potrebbero reagire, sembra essere la conseguenza diretta. È anche per questo motivo che l’ipotesi di una Quota 100 con uscita a 62 anni potrebbe frenare; e potrebbe invece riprendere “quota” l’uscita a 64-65 anni con 36-35 anni di contributi.
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Pensioni ultime notizie: Tria, “Attenti ai mercati”
Certo è che per Tria arrivare a un deficit superiore al 2% del Pil è fuori discussione. Lo ha anche ribadito approfittando di un convegno della Confcommercio. Dove Tria è voluto assolutamente andare per lanciare un allarme prima di un possibile ulteriore scontro. Per l’occasione il ministro dell’Economia ha ribadito di aver giurato e di essere fedele alla Costituzione; nonché di operare nell’esclusivo interesse della nazione “e non di altri”. Un giuramento questo che hanno fatto tutti nella squadra di governo, ha spiegato Tria. E che lui stesso interpreterà “in scienza e coscienza”.
Quindi l’allarme. I mercati non vanno sfidati, gli investitori devono continuare a investire. “Se si perde fiducia sulla stabilità finanziaria nessuno investe. Se si crede che domani c’è il disastro nessuno compra i nostri titoli”. Come riporta il Corriere, allora, Tria sembra essere a un bivio. Accettare il diktat dei 5 Stelle oppure rassegnare delle dimissioni che avrebbero del clamoroso. Il quotidiano non sembra credere a una vittoria di Tria su una partita su cui le forze di governo sembrano più forti, almeno verbalmente. “Le diatribe con la commissione europea non hanno senso”, ha concluso Tria. “Nonostante quello che leggo sui giornali sono ottimista. Cercherò di fare del mio meglio, in base a quello che ho giurato”.