Congedo straordinario Legge 104: contributi figurativi vanno richiesti
Legge 104: per versare i contributi figurativi relativi al periodo di congedo straordinario, l’Inps ha a disposizione il 33% dell’intera indennità
Contributi figurativi Legge 104 e congedo straordinario
Il congedo straordinario retribuito è un beneficio a disposizione dei lavoratori che devono assistere un famigliare disabile. Per quest’ ultimo, bisogna intendere: un coniuge o un compagno unito in cerimonia civile; il padre o la madre, in mancanza di uno dei due; un figlio, in mancanza di un genitore; un fratello o una sorella, in mancanza di un figlio. In generale, un lavoratore può richiederlo entro il terzo grado di parentela; fondamentale, però, la coabitazione con il congiunto.
In pratica, il congedo straordinario è un periodo di aspettativa, appunto, retribuita per un massimo di 2 anni nell’ intero arco della vita lavorativa. Infatti, per legge, l’ agevolazione non può superare tale durata neanche se un lavoratore assiste più famigliari disabili; stessa cosa se lo stesso disabile viene assistito da più famigliari. Da precisare che tale periodo può essere frazionato in mesi o giorni ma non in ore.
Legge 104: la questione dei contributi figurativi
Ora, molti potrebbero chiedersi a quanto ammontano i contributi figurativi relativi al periodo di congedo. Inoltre, devono essere richiesti? Oppure, sono accreditati in automatico? Innanzitutto, per il 2018, il tetto massimo – cioè indennità più accredito dei contributivi figurativi – è di 47.968 euro. Ora, l’ indennità non può superare i 36.066 euro per l’ anno in corso, pari a 98,54 euro al giorno. La parte restante – 11.901,78 euro (il 33% della cifra massima totale che poi è la stessa percentuale dell’ aliquota contributiva) può essere utilizzata dall’ Inps per versare i contributi figurativi riguardanti il periodo di congedo.
Detto ciò, i contributi figurativi in caso di congedo vanno richiesti o no? I lavoratori della PA di certo non devo fare alcuna richiesta, ma è diverso il discorso per i lavoratori del settore privato. Ad alcuni lavoratori, d’ altra parte, sono accreditati in automatico; in caso di maternità, per esempio. Dunque, per loro è consigliabile al termine del congedo controllare l’ estratto conto contributivo; ciò per verificare la presenza o meno dei contributi figurativi e, in assenza di essi, presentare apposita domanda di riconoscimento.