Personale Ata 2018: flessibilità orario e permessi familiari, le novità
In arrivo importanti novità per il Personale Ata. Grazie al nuovo contratto, gli ausiliari entrano a far parte a pieno titolo della “comunità educante”.
Personale Ata 2018: il contenuto del nuovo contratto
Nuovo contratto personale Ata: novità su orario e permessi
In arrivo importanti novità per il Personale Ata. Infatti, grazie al nuovo contratto, gli ausiliari della scuola entrano a far parte a pieno titolo della “comunità educante”. Insomma, gli è stato riconosciuto un ruolo fondamentale nel garantire la qualità dell’offerta formativa. Per dirlo meglio, con le nuove disposizioni è evidenziato l’aspetto didattico pedagogico anche dei servizi scolastici e non solo quello dei momenti “educativi” in senso stretto.
Dunque, passando al livello pratico, anche i lavoratori Ata dovranno essere coinvolti nei processi decisionali.
Innanzitutto, saranno invitati a partecipare in modo attivo ai lavori delle commissioni per le visite e i viaggi d’istruzione, così come a quelle sull’assistenza ai disabili e la sicurezza. Ulteriore coinvolgimento poi attraverso un incontro di inizio anno con il DSGA; incontro nel corso del quale avverrà anche la formulazione del Piano di Attività (PEI).
Il Personale Ata entra a far parte della comunità educante
Inoltre, nello specifico, la riunione di inizio anno potrà esaminare anche problematiche relative alle modalità di lavoro del Personale Ata. In sostanza, si potranno trattare argomenti riguardanti il miglioramento del rapporto tra vita lavorativa e vita privata; quindi, determinare delle “fasce temporali di flessibilità in entrata e in uscita”; questo recita il contratto all’articolo 22, comma 4. Quanto discusso sarà in seguito oggetto di contrattazione integrativa d’istituto. D’altra parte, ora è stabilito che dovranno essere seguiti alcuni criteri ben precisi in materia di ritardi; recuperi; riposo.
Ecco i criteri. In primis, “l’orario di lavoro è funzionale all’orario di servizio e di apertura all’utenza”.
In base a ciò bisognerà orientarsi verso un’«ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane»; l’indirizzo è quello di un «miglioramento della qualità delle prestazioni»; di un «ampliamento della fruibilità dei servizi» e di un «miglioramento dei rapporti funzionali con altri uffici ed altre amministrazioni»; infine, appunto, la «programmazione su base plurisettimanale dell’orario».
Per riassumere, la contrattazione d’istituto dovrà muoversi nel segno di tali parametri per stabilire i turni di servizio. In parallelo, il contratto d’istituto dovrà citare tutte le deroghe a disposizione del personale che ha particolari esigenze: studenti lavoratori, genitori con figli piccoli, disabili, etc.