Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera: “Le leggi italiane restano al palo per mancanza dei decreti attuativi. Ma la colpa non è dei burocrati, o comunque loro solo in parte. A peccare è la politica purtroppo di bassa qualità che non riesce a imporre la sua volontà agli uffici che devono rendere efficaci i provvedimenti”.
“La buona parte delle leggi italiane hanno un impianto di base elaborato dal Consiglio dei ministri. E nella maggiore parte dei casi i problemi dei successivi decreti attuativi sono legati al fatto che sono scritte male. Dunque la colpa è del’esecutivo che si fida e utilizza tecnici di scarsa qualità”.
“Immagini cosa può significare – continua il capogruppo di Forza Italia – quando lo schema di un regolamento deve passare prima dal ministero dell’Economia, poi arrivare a quello dell’Ambiente per le correzioni, poi passare dalle Infrastrutture e infine dalla Funzione Pubblica. Si crea una giungla inestricabile e non si finisce più”. Ma non è possibile fissare dei tempi o delle tagliole? “Non ce sarebbe bisogno se la politica fosse forte e in grado di far sentire la sua volontà. Ma non lo fa e torniamo alle responsabilità del governo“. “Se la presidenza del Consiglio non si impone sulle lentezze del concerto il decreto si perde in qualche stanza ministeriale. E lì resta a a lungo. Se ne esce con una maggiore qualità della burocrazia e con una politica che, se si sa imporre, apre e chiude i concerti tra ministeri quando decide lei. Se non accade la colpa è della presidenza del Consiglio e dei ministri non adeguati al ruolo”, conclude Brunetta.