Rimborso contributi INPS 2018: requisiti e chi può richiederlo
Contributi Inps 2018: come si richiede il rimborso e quando
Pensioni e contributi Inps sono argomenti che interessano moltissimi italiani. A maggior ragione in un periodo in cui è probabile che cambino le condizioni per l’accesso all’età pensionistica. Il Governo in carica e la maggioranza composta da M5S e Lega hanno promesso il superamento della riforma Fornero.
Al momento mancano sia i dettagli che l’ufficialità delle misure che saranno adottate. Ma non dovrebbe mancare molto tempo. Di fatto la materia previdenziale è tornata di grande attualità. Vediamo cosa succede a chi è interessato al rimborso dei contributi versati. Quali sono i requisiti e quindi chi può farne richiesta.
Rimborso contributi Inps 2018, solo in caso di versamenti errati
Una premessa è obbligatoria. L’avvenuto versamento dei contributi non dà diritto ad alcuna forma di pensione. Detta in altre parole l’INPS non restituisce i contributi versati. Infatti la logica e la giurisprudenza sinora hanno sempre seguito la seguente linea: se i contributi versati sono potenzialmente utili alla pensione l’INPS non è tenuto alla restituzione. Sono pochissimi i casi in cui è possibile il rimborso. Cioè in caso di contributi versati in modo errato.
Rimborso contributi Inps 2018, casi possibili di restituzione part I
Quando l’INPS restituisce i contributi? Per i lavoratori dipendenti è possibile fare richiesta dei contributi non dovuti. Ma possono essere rimborsati solamente i contributi non dovuti versati negli ultimi 5 anni precedenti all’accertamento INPS. Quelli versati prima di tale data non possono essere restituiti.
Altri casi in cui è possibile la restituzione? Vediamone un elenco. Per esempio per i lavoratori autonomi la legge prevede che i contributi versati e non dovuti non valgono ai fini del diritto alle prestazioni previdenziali. Perciò in questo caso i contributi vengono restituiti a chi li ha versati. Lo stesso vale anche per i lavoratori parasubordinati, o collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.).
Rimborso contributi INPS 2018, casi possibili di restituzione part II
Possibile richiedere il rimborso dei contributi Inps anche quando il versamento è avvenuto alla cassa previdenziale diversa da quella di competenza. In caso di contributi versati alla cassa sbagliata, le risorse non vengono restituite ma trasferite al fondo di riferimento. Inoltre quando i contributi sono stati versati per una attività inesistente è possibile annullare tutti i contributi versati chiedendone il rimborso. La richiesta può essere accolta entro il termine dei 10 anni.
In caso di versamenti di contributi in eccedenza sono rimborsabili se si tratta di contributi derivanti da lavoro autonomo o dalla gestione separata. In caso di contributi derivanti da lavoro dipendente, è previsto il rimborso nei limiti della prescrizione quinquennale. I contributi eccedenti non prescritti restano acquisiti e produttivi di pensione.
Rimborso contributi INPS 2018, casi possibili di restituzione part III
Sempre la legge 335/1995 (Dini) prevedeva la restituzione dei contributi per gli stranieri extracomunitari. Chi tornava nel Paese di origine senza avere raggiunto il diritto a pensione poteva chiedere la restituzione dei contributi pagati, compresa la quota a carico dell’azienda. Ora non è più valida tale opzione. Possono essere rimborsati anche i contributi eccedenti versati ad alcune casse di ordini professionali. La condizione da rispettare è che abbiano già dato diritto alla pensione.
Infine in caso di contributi versati all’estero, è possibile avvalersi della totalizzazione estera. In pratica i contributi esteri sono valutati per ottenere il diritto alla pensione in Italia. In tal caso però il trattamento è calcolato col sistema pro rata. L’assegno di pensione italiano è ridotto in proporzione ai contributi versati in Italia, rispetto al totale della contribuzione.
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