Pensioni ultime notizie: Quota 100 a rischio, pronta una clausola dal Mef
Clausola di salvaguardia Quota 100, cosa è
Quota 100 e clausola Mef, quanto incide
Una clausola del Mef che rischia di far saltare tutto, dal superamento della Legge Fornero, con Quota 100 come primo baluardo, alla pensione (e reddito) di cittadinanza. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, pur affermando recentemente di non aver mai minacciato di dimettersi, vuole aggrapparsi alla razionalità e alla concretezza. Anche per calmare i venti che da Bruxelles cominciano a soffiare forte verso la Penisola. L’obiettivo di Tria (e del governo)? Far sì che la crescita non diventi una mera chiacchiera da bar, ma un fatto concreto. Altrimenti, via le riforme.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 a rischio? Le novità
Con una Manovra con deficit al 2,4% si è già sforato tanto rispetto ai propositi iniziali. E allora, visto che il deficit è stato superato per volere governativo, che si rispetti almeno quell’1,6% di crescita promesso. Una sfida difficile (attualmente siamo allo 0,9%), ma certamente uno stimolo in più per rendere strutturali e non temporanee le riforme previste. Insomma, in caso di crescita mancata, le clausole di salvaguardia volute dal Mef non agiranno su Iva e accise, ma proprio su quelle riforme che sono i cavalli di battaglia dei due lati del governo. E che sono nondimeno tra le principali responsabili dello sforamento del deficit. Così, chi è responsabile paga.
E se crescita non sarà, via il reddito e la pensione di cittadinanza, ma non solo. Il Messaggero parla anche di uno stop allo stop della riforma Fornero. Il rischio maggiore lo corre tuttavia il reddito di cittadinanza; una misura che potrebbe attendere più del previsto per far sì che il suo costo sia già coperto e non vada invece a “scoprire” ulteriormente.
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Pensioni ultime notizie: Tria su Quota 100 e le riforme
L’obiettivo di crescita è dunque puntato all’1,6% per il 2019 e all’1,7% per il 2020. Inoltre, come altro target è stato fissato una riduzione di 1 punto di debito all’anno per i prossimi 3 anni. Al tempo stesso le riforme varate dal governo e che troveranno spazio nella prossima Manovra, sono “necessarie”. Così le ha definite il ministro dell’Economia Tria, dopo aver smentito di aver chiesto le dimissioni.
Al Sole 24 Ore ha infatti dichiarato che il mancato avviamento delle riforme avrebbe causato conseguenze disastrose. “Ancora bassa crescita, alta disoccupazione, difficoltà crescente a conciliare la discesa del debito con la stabilità sociale”. Un altro elemento che Tria non vuole sottovalutare è la stabilità politica. “Aprire un conflitto su una manovra che avrebbe prodotto instabilità politica avrebbe determinato un trade off negativo”. Ora tutti gli sforzi saranno puntati sulla crescita: quella percentuale da rispettare sembra essere qualcosa di molto più importante di un semplice numero.
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