“Renzi? Lo incoraggio a una posizione riformista. Ci deve sfidare. Ma non lo fa”. Lancia il guanto della sfida al premier il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. In un’intervista al Sole 24 Ore, il leader della Cisl esprime tutto il suo scetticismo sulle reali intenzioni del premier per la realizzazione di un progetto riformista che possa ridare slancio al Paese: “Mi chiedo se ha davvero un progetto o se invece non ha ancora maturato una visione e scarica la colpa sui sindacati. Se non è così, ci metta nelle condizioni di dire dei sì e dei no. E vediamo chi blocca le riforme”, ha spiegato Bonanni.
È ora che la politica “faccia la sua parte perché finora non si è toccata la sostanza che non è certo la riforma del Senato”, ha denunciato il segretario Cisl. “Che fine ha fatto il piano Cottarelli? Perchè si rinvia la discussione sulle partecipate pubbliche?”, ha domandato sarcastico Bonanni. E alla domanda se sia pronto a discutere di tagli sulla spesa ha precisato: “so che sarò di fronte a decisioni difficili ma le prenderò solo davanti a un premier che apra la discussione in modo trasparente. Non considero una condizione accettabile che si parli a spizzichi e bocconi e in modo ambigui di temi delicati come l’articolo 18 o le pensioni”, ha chiarito il numero uno della Cisl. L’abolizione dell’articolo 18? “L’accetto a una sola condizione: che si aboliscano tutte le false partita Iva che sfruttano i giovani”. Bonanni respinge l’accusa di appartenere a “sindacati rigidi”: “quello che io rappresento – ha proseguito Bonanni – non si è mai posto in questo modo”. “C’è però tutta una parte politica e una parte del sindacato che ha rifiutato passi avanti e ragiona ancora in una logica meramente redistributiva senza porsi il problema della fonte della distribuzione. È il momento di porsi questo problema orientando il lavoro su quantità e qualità della produzione”, ha concluso Bonanni
Carmela Adinolfi