Spese mediche 2019: detrazioni fiscali previste
Detrazioni spese mediche 2019 in Legge di Bilancio, le ultime notizie
Legge di Bilancio 2019: detrazioni spese mediche, cosa cambia
Detrazioni fiscali dal 19% al 17% in arrivo con la Finanziaria 2019. Allo studio del tecnici del governo quella che la stampa specializzata non ha esitato a definire una “ stangata” per le famiglie, soprattutto, per quelle con un reddito medio-basso. In questo momento, il livello è ancora quello delle ipotesi; insomma, niente di certo.
Tuttavia, sembra che – a parte l’ abbassamento delle detrazioni fiscali dal 19% al 17% – l’ esecutivo stia pensando a un aumento della franchigia per le spese sanitarie. Si tratta del valore oltre il quale è possibile calcolare la detrazione, al momento a quota 129,11 euro. In pratica, se una famiglia spende 1000 euro di spese mediche, può detrarre, al momento, il 19% della differenza fra 1000 e la franchigia, ovvero il 19% di 870,89 euro.
Detrazioni spese mediche: aumento della franchigia
Il governo già nelle scorse settimane aveva fatto intendere di pensare a un taglio lineare – più o meno consistente – di detrazioni, deduzioni e, in generale, agevolazioni fiscali. Non solo le spese sanitarie, quindi, anche gli interessi sul mutuo della prima casa, le tasse universitarie e tantissimi altri bonus fiscali sono entrati nel mirino dell’ esecutivo.
Il motivo? Trovare le risorse per finanziare gli “ ambiziosi” piani del governo. Per trovare la quadra della manovra, tra tagli alle spese e nuove entrate, dovrebbero servire 13 miliardi. Ridurre la detrazione al 17% permetterebbe all’ erario di recuperare, secondo alcuni calcoli, poco meno di un miliardo. L’ effetto immediato per il contribuente consisterà nel recuperare meno soldi dalla dichiarazione dei redditi. Soldi che, appunto, andrebbero a finire nelle casse dello Stato.
Interessante a questo punto ricordare un recente studio in merito condotto dalla Uil. In breve, scrivono nel rapporto gli esperti del sindacato, “ l’ipotesi circolata in questi giorni di un taglio pari al 2% dell’aliquota degli oneri detraibili al 19% (tra i quali le spese mediche; le spese per l’assistenza personale; gli interessi passivi dei mutui per la prima casa; le spese universitarie o le spese per asili nido) garantirebbe allo Stato un maggior gettito intorno ai 580 milioni di euro; graverebbe, però, per oltre il 70% sui redditi fino a 35.000 euro lordi annui”.