Residenza anagrafica o domicilio: differenza e come si cambiano.
Domicilio e residenza anagrafica: cosa cambia
Una differenza ben nota nel diritto civile è quella tra residenza anagrafica e domicilio. Chiunque non abbia familiarità con questi termini, è portato a pensare che siano equiparabili. Ebbene, per il diritto non è così.
Vediamo perché si differenziano e quali sono le loro caratteristiche tipiche.
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Cos’è la residenza anagrafica e perché occorre stabilirla
In base al dettato del codice civile, la residenza anagrafica è il luogo in cui la persona ha dimora abituale. E’ cioè il luogo in cui un soggetto vive, l’indirizzo della sua abitazione principale. Chiunque per legge deve fissare la propria residenza nel Comune in cui vive. In questi casi, è necessario rispettare un procedimento di registrazione presso l’Ufficio Anagrafe del Comune in cui il cittadino stabilisce la propria residenza.
In seguito e non oltre i 45 giorni dalla dichiarazione del cittadino, al fine di verificare la correttezza di quanto inserito, la polizia municipale eseguirà un controllo, recandosi presso l’indirizzo indicato per verificare se è vero che il dichiarante risiede in quel luogo. Nel caso non sia così, scatterà una sanzione amministrativa a carico del dichiarante.
Strettamente correlato al concetto di residenza, è quello di dimora: la dimora è il luogo in cui al momento un soggetto vive, mentre la residenza è la dimora abituale, cioè il luogo in cui il soggetto vive in modo continuativo e permanente.
Stabilire la residenza è importante, dato che il legislatore collega ad essa tutta una serie di conseguenze giuridicamente rilevanti: a titolo meramente esemplificativo, ricordiamo la ricezione di raccomandate o atti giudiziari o l’iscrizione alle liste elettorali di un certo Comune.
Ovviamente se il cittadino cambierà la sua dimora abituale e la sposterà in altro Comune, dovrà ripetere la procedura di registrazione presso l’Ufficio Anagrafe di quel Comune.
Cos’è il domicilio e perché è diverso dalla residenza
Ben diverso dal concetto di residenza, è quello di domicilio: esso è il luogo in cui un soggetto stabilisce la sede principale dei suoi affari o interessi. E’ insomma il suo luogo lavorativo; un esempio tipico di domicilio è lo studio professionale. Ovvio che il domicilio può coincidere con la residenza o meno. In quest’ultimo caso, però, il soggetto dovrà eleggere domicilio in un luogo diverso rispetto a quello di residenza. E’ importante chiarirlo: l’elezione di domicilio non è una pratica amministrativa, ma una dichiarazione che di solito un cittadino fa per uno o più affari professionali.
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