Esame di stato 2019: prove, commissione e novità. Cosa cambia
Novità esame di stato 2019: cosa cambia
Moltissime le novità in arrivo per quanto riguarda l’esame di stato 2019. Il 4 ottobre il Miur ha inviato alle scuole un’apposita circolare. Innanzitutto, per accedervi non sarà più necessario per gli studenti né sostenere la prova Invalsi né affrontare le ore di alternanza scuola-lavoro. Infatti, requisiti fondamentali saranno l’aver frequentato minimo tre quarti delle ore previste e avere il 6, ossia la sufficienza, in “condotta” e in tutte le materie. La maturità si potrà sostenere anche con un’insufficienza in seguito a delibera del consiglio di classe.
Esame di stato 2019: abolita la Terza Prova
Inoltre, la Terza Prova sarà abolita: gli studenti dovranno sostenere soltanto la prova scritta di italiano e la seconda specifica dell’indirizzo, oltre al il colloquio orale. Ora, appuntamento al 19 giugno con il “Tema”: agli studenti verranno proposte 7 tracce di 3 distinte tipologie, mentre prima erano 4. In pratica ci saranno due tracce di analisi del testo, tre tracce per l’analisi e la produzione di un testo argomentativo, due tracce relative alla produzione di una riflessione critica su una tematica di attualità. Il giorno dopo sarà il turno della “versione”, del “problema di matematica” etc. La correzione delle prove scritte verrà effettuata tramite delle griglie nazionali: l’obiettivo è quello di rendere i criteri di valutazione più omogenei e, soprattutto, equi.
Il punteggio finale sarà ancora espresso in centesimi; tuttavia, quelli assegnati dal credito scolastico, cioè quelli maturati nel triennio, saranno 40; non più 25. A discrezione della Commissione esaminatrice, invece, ben 60 punti. Tutte e tre le prove, due scritti e l’orale, valgono 20 punti ciascuna. Il punteggio minimo per superare l’esame rimane fissato a quota 60 punti. Detto ciò, la commissione può integrare il punteggio con 5 punti aggiuntivi se lo studente ha almeno 30 crediti e nelle prove ne ha accumulati almeno 50.