Pensioni ultime notizie: Quota 100 slitta a febbraio. I tempi previsti
Quota 100 dopo febbraio, perchè in ritardo
Pensioni ultime notizie: quando partiranno le misure del Governo Conte in tema previdenziale? A porsi la domanda sono i tantissimi italiani che sperano di beneficiare delle nuove condizioni che l’esecutivo intende attivare. Il superamento della riforma Fornero dovrebbe avere come primo tassello la cosiddetta Quota 100. Sarà consentito l’accesso alla pensione a chi avrà 62 anni e 38 anni di contributi versati, mentre non sarà possibile andare in pensione prima dei 62 anni anche se la somma tra età anagrafica e anni di contributi versati raggiunge la fatidica soglia 100. Ma a partire da quando sarà possibile beneficiare di Quota 100?
Pensioni ultime notizie, viceministro Economia Garavaglia “Quota 100 partirà a febbraio”
A dare indicazioni praticamente ufficiali sulla tempistica è stato di recente il viceministro dell’economia Massimo Garavaglia. L’esponente della Lega ha affermato: “confermiamo che la quota 100 per le pensioni partirà al massimo entro il mese di febbraio“. Ma a conferma della volontà del Governo di accelerare sui tempi ha poi aggiunto: “anche se faremo di tutto per renderla operativa già dal 1 gennaio 2019”.
Lo stesso Massimo Garavaglia come abbiamo riferito in un altro nostro articolo si è pronunciato pure sul tema dei costi delle misure previdenziali. “Prevede una spesa di 7 miliardi di euro per il prossimo anno”. E a tal proposito ha fatto riferimento a dissapori interni alla maggioranza politica composta da M5S e Lega. Con le seguenti parole. “Dispiace che esponenti degli alleati di governo vadano in giro con tabelle non ufficiali e che sono mere simulazioni”.
Pensioni ultime notizie, ‘Quota 41’ forse nel 2020
L’altra misura in materia previdenziale di cui si è molto parlato è ‘Quota 41’. Ma sembra molto poco probabile che possa entrare in vigore già nel 2019. Infatti concedere la possibilità di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica a coloro che hanno versato 41 anni (o 41 anni e 6 mesi di contributi) sarebbe troppo costoso. La scarsa disponibilità di risorse suggerisce al Governo un rinvio eventualmente all’anno prossimo dell’entrata in vigore di Quota 41. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha voluto fare chiarezza sul punto. Durigon ha voluto eliminare “gli ultimi dubbi sull’ennesima speculazione circolata nelle ultime ore sul possibile abbassamento a 41 anni del requisito per l’anticipo a prescindere dall’età”.
Il sottosegretario lo ha spiegato conti alla mano. “Abbassare a 41 anni il requisito dell’anticipo farebbe salire a 12 miliardi circa la maggiore spesa pensionistica già a partire dal primo anno, un livello incompatibile con i saldi di indebitamento”.
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