Malattia lavoro o ferie: quando si può andare al mare o in montagna
Malattia lavoro e ferie: quando sono compatibili
L’assenza per malattia determina per un lavoratore una serie di obblighi. Per esempio, a parte alcuni casi particolari, in caso di assenza dal lavoro per malattia, bisogna comunque essere reperibili presso la propria abitazione. Infatti, è fondamentale farsi trovare in casa al momento dell’eventuale visita del medico fiscale; in caso contrario – esclusa l’esistenza di cause di “forza maggiore” – sono previste delle sanzioni.
Detto ciò, la visita fiscale può avvenire 7 giorni su 7, anche la domenica o nei festivi, ma soltanto in alcune fasce orarie. Queste vanno dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per il settore privato; dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, invece, per quello pubblico. Ora, se il medico si presenta al di fuori dalle suddette fasce, il lavoratore non trovato presso il proprio domicilio non può essere sanzionato.
Malattia lavoro o ferie: compromettere la guarigione
Perciò, è facile capire che – una volta passato l’orario in cui potrebbe svolgersi la visita del medico fiscale – il lavoratore è libero di fare quello che vuole. Detto questo, rimane opportuno precisare che potrebbe essere il datore di lavoro a sanzionare il proprio lavoratore nel caso in cui questo attui un comportamento ritenuto nocivo per la propria guarigione. Insomma, con l’assenza per malattia si sottintende l’impossibilità di attuare alcuni comportamenti; in caso di richiesta per una sopravvenuta sindrome influenzale, per esempio, giustificare una gita al mare diventa difficile.
Tuttavia, per alcune patologie, la cefalea o la depressione tra le più comuni, un po’ di aria aperta è terapeutica. Anche una nota sentenza della Cassazione ha decretato che un lavoratore affetto da tali problemi non può essere licenziato nel caso di una gita al mare o in montagna; neanche se quest’ultima comprende lo svolgimento di attività ludiche.