Legge di Bilancio e deficit in Europa, la situazione generale
Non solo in Italia si discute della legge di bilancio, anche se è questo il budget nazionale che desta maggiore preoccupazione. L’Italia prevede di andare allo scontro con l’Europa con un deficit previsto al 2,4%. Si tratta di una grossa deviazione che non trova confronti con altri Paesi europei, come vedremo a breve.
Il problema è che le spese previste nella nota di aggiornamento al DEF (NADEF) non sono al momento totalmente coperte, per cui potrebbe essere necessario salire ancora di più. Il deficit, quindi, potrebbe sfiorare il 2,9% e il debito pubblico potrebbe salire, invece di scendere (poco).
Questo significa che in caso di rallentamento economico, il governo potrebbe non avere le risorse per attutire la frenata. E gli italiani rischiano di sentire molto il freddo.
Ma come vanno gli altri Paesi europei? E perché la manovra italiana è più problematica di quella degli altri Paesi?
Legge di bilancio: cosa fa la Francia
In Francia, com’è noto, ci sarà un grosso aumento del deficit, che i politici italiani hanno usato come giustificazione per il proprio. Come abbiamo già spiegato, però, si tratta in primo luogo di un deficit di qualità migliore rispetto a quello italiano. Mentre il governo italiano distribuirà soldi a pioggia, il governo francese ha “semplicemente” tagliato le tasse sul lavoro, aumentandone altre (per esempio sulla benzina).
Inoltre l’aumento del deficit 2019 è temporaneo, dovuto al fatto che alcune entrate arriveranno nelle casse dello Stato con un mese di ritardo. Dei soldi che dovevano entrare a gennaio entreranno a febbraio, e così via.
A gennaio 2020 il deficit francese sarà rientrato nei parametri concordati con l’Europa. Quello italiano no.
Inoltre il debito pubblico francese è al 100% del PIL, contro il 130% italiano.
Legge di bilancio: cosa fa la Germania
La Germania, com’è noto, è in attivo, e quindi ha un deficit negativo. Nel 2017, per esempio, ha avuto un attivo di bilancio di ben 36,6 miliardi di euro (1,1% in rapporto al PIL), nonostante grossi aumenti di stipendi e trasferimenti vari.
Negli anni a venire la musica non dovrebbe cambiare, e la Germania continuerà con la sua gestione prudente. I governi, sia statali che federale, continueranno ad approfittare dell’attuale fase di crescita economica per mettere fieno in cascina.
Nel 2019 il debito pubblico dovrebbe scendere sotto il 60% in rapporto al PIL per la prima volta in 17 anni. Questo significa che se dovesse iniziare a far freddo la Germania avrà come riscaldarsi.
Legge di bilancio: cosa fa la Spagna
In Spagna c’è un governo di minoranza guidato dal socialista Pedro Sanchez, le cui manovre economiche sono per questo molto limitate.
Sanchez avrebbe voluto una manovra con una spesa pubblica più elevata per stimolare l’economia, ma ha dovuto fare grossi passi indietro. La Camera bassa del Parlamento, di cui i socialisti controllano solo 84 seggi su 350, non approverà una manovra contenente spesa pubblica eccessiva per l’opposizione dei partiti più conservatori.
Il governo Sanchez ha comunque portato a casa un aumento del deficit. L’Europa ha accettato di alzarlo dall’1,3 all’1,8%, dando a Sanchez la possibilità di avere maggiore spazio per istruzione e spesa sociale.
Anche in questo caso l’aumento del deficit è più contenuto rispetto all’Italia, e soprattutto raggiunto in accordo con l’UE.
Il debito pubblico spagnolo è poco sotto il 100% del PIL.
Legge di bilancio: cosa fa il Portogallo
Cosa fa il Paese che segue l’Italia nella classifica dei peggiori debiti pubblici d’Europa, con oltre il 125% in rapporto al PIL? Continua a tagliare il deficit.
Per il 2019 il governo punta ad una riduzione dallo 0,9% in rapporto al PIL di quest’anno fino allo 0,7%. E questo avverrà nonostante il governo socialista di minoranza, appoggiato dal Blocco di Sinistra e dal Partito Comunista, abbia invertito le politiche di austerità del precedente governo di centro-destra.
Il governo, anzi, prevede di aumentare la spesa sociale, soprattutto per sostenere la fetta di popolazione ancora in cerca di lavoro (che comunque è ai minimi da oltre 13 anni, al contrario dell’Italia).
Legge di bilancio: cosa fanno i Paesi Bassi
La quinta economia europea segue la strada tracciata dalla Germania, e nel 2019 dovrebbe conseguire un surplus di bilancio pari all’1%, e anche in questo caso si prevede che il 95% degli abitanti vedrà aumentare il proprio potere d’acquisto. Il merito sarà soprattutto di una crescita robusta, al 2,6%, anche se leggermente inferiore rispetto agli ultimi anni.
Anche i Paesi Bassi, quindi, mettono fieno in cascina in vista di un possibile rallentamento dell’economia globale.
Il debito pubblico dovrebbe scendere sotto il 50% del PIL.
Legge di bilancio: cosa fa l’Irlanda
Anche l’Irlanda avrebbe forse potuto mettere qualcosa in riserva nel prossimo budget. Alcuni osservatori, infatti, ritengono che con la Brexit in arrivo nei prossimi mesi il governo dovrebbe essere prudente e puntare ad un avanzo di bilancio dell’1%.
Invece il governo farà un piccolo deficit, appena uno 0,1% del PIL. Anche l’Irlanda favorirà aumenti di spesa sociale, per esempio riportando la tredicesima natalizia al 100% per tutti i beneficiari di welfare sociale. Tagliata negli anni dell’austerità, quest’anno sarà pari all’85% dell’assegno mensile.
A fare da contrappeso a questi aumenti di spesa ci saranno alcuni aumenti delle imposte, per esempio su sigarette, gasolio e dell’IVA sul turismo.
Grazie al sostegno europeo, l’Irlanda, uno dei Paesi più colpiti dalle ultime crisi, è riuscita a tagliare il proprio debito pubblico in maniera spettacolare. Dal quasi 120% del PIL del 2012, Dublino dovrebbe scendere poco sopra il 60% nel 2019.
Legge di bilancio: cosa fa la Grecia
Il governo di sinistra di Alexis Tsipras firmerà il primo bilancio non “telecomandato” da Bruxelles dopo molti anni. Il governo, forte di una crescita che dovrebbe essere in accelerazione, punterà a fare meglio di quanto concordato con gli investitori.
Con un debito pubblico del 180%, ma praticamente quasi tutto in mano ai partner europei, la figura da tenere d’occhio è l’avanzo primario. Si tratta della differenza (positiva) fra entrate e uscite prima di pagare gli interessi.
Atene punta a fare meglio rispetto agli accordi con i creditori, probabilmente per cercare di liberarsi anche degli ultimi legami con la Troika. Il surplus primario dovrebbe quindi essere dl 4,1% in rapporto al PIL rispetto al 3,5% concordato con i creditori.
Anche in questo caso si tratta di mettere da parte riserve in attesa di tempi peggiori. La Grecia dovrebbe mantenere un surplus del 3,5% per molti anni a venire, e sarà più difficile farlo in caso di rallentamento economico o, peggio, di recessione.
Tsipras preferisce quindi la prudenza, anche se nel 2018, complici conti migliori del previsto, è riuscito a distribuire 1,4 miliardi di euro di bonus pensionistici.
Legge di bilancio: conclusioni
Tutti i Paesi europei citati in questo articoli non andranno allo scontro con l’Europa. In quasi tutti i casi si attendono una crescita in rallentamento negli anni a venire. L’unica eccezione è la Grecia, che però è un caso particolare.
I deficit dei nostri partner europei sono ponderati, anche quando si tratta di aumentare la spesa pubblica. In molti casi preferiscono, correttamente, aumentare le disponibilità economiche di chi lavora aumentando l’imposizione sui consumi.
Non si tratta quindi di persecuzione o complotto contro l’Italia. Il resto d’Europa sta rispettando le regole, mentre l’Italia, anche con il “governo del cambiamento” continua a decidere, sovranamente, di non farlo.
E chi non rispetta le regole, lo sanno anche i bambini, prima o poi dovrà pagarne le conseguenze.
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