Pace fiscale 2019: rate, importo massimo e quanto dura. Ecco come funziona
In arrivo il decreto con cui si inaugurerà la “pace fiscale”; per chiudere i debiti con ciò che resta di Equitalia basterà pagare 10 rate in 5 anni
Durata, come funziona e requisiti pace fiscale 2019
In arrivo il decreto con cui si inaugurerà la “ pace fiscale”. Per chiudere i debiti con ciò che resta di Equitalia basterà pagare 10 rate in 5 anni. Allo Stato finiranno poco più di 11 miliardi in un quinquennio; cioè, oltre 2 miliardi ogni anno per i prossimi 5 anni. Detto ciò, considerando l’ abbassamento del gettito fiscale dovuto proprio al provvedimento, nel 2019, saranno 255 milioni i milioni aggiuntivi nella casse dell’ erario nel 2019. La cifra salirà a 1,2 miliardi nel 2020. E poi crescerà fino a toccare quota 1,7 miliardi nel 2021.
I condonati dovranno corrispondere l’ intero importo del debito col fisco senza sanzioni e con pochissimi interessi. Se in regola con le scadenze, i contribuenti potranno versare la somma restante, appunto, in 10 rate. Una a luglio e un’ altra a novembre avendo fissato un interesse – contenuto rispetto a misure analoghe che prevedevano percentuali 4,5% – allo 0,3% annuo. Tali modalità di riscossione riguarderanno i carichi affidati a Equitalia tra il 2000 e il 2017. Dati tutti questi fattori, molti hanno soprannominato il provvedimento “ rottamazione ter”.
Pace fiscale: «pace» anche con le “ liti pendenti”
Tra le novità stabilite dal decreto anche una nuova versione del regolamento riguardante le “ liti pendenti”. Ovvero le cause davanti alle commissioni tributarie tra contribuenti e Agenzia delle Entrate. Se quest’ ultima perde in primo grado, il contribuente potrà mettere fine al contenzioso pagando il 50% di quanto dovuto. Invece, se l’ Agenzia perde anche in secondo grado, il contribuente chiuderà la causa pagando il 33%.
Già nel 2019, la modifica dovrebbe permettere di recuperare altri 300 milioni di euro. Inoltre, in ottica anti-evasione, arriva insieme all’ obbligo di e-fattura, anche quello di scontrino elettronico per chi guadagna più di 400 mila euro nel 2019. A partire dal 2020, la condizione varrà anche per tutti gli altri. Poi nel decreto non c’è traccia di aumento delle accise su benzine e carburanti che sarebbe dovuto scattare a partire dal primo gennaio.