Klimt e Schiele – I pittori approdano nel grande schermo
Klimt e Schiele – I pittori approdano nel grande schermo
A 100 anni dalla morte di Klimt e Schiele, nasce il nuovo film documentario che ripercorre la straordinaria storia dei cambiamenti culturali avvenuti in Europa, attraverso due grandi pittori viennesi che tra la seconda metà dell’800 e gli anni 20 del 1900 hanno profondamente trasformato il modo di intendere l’arte. Nelle sale cinematografiche il 22, 23 e 24 ottobre.
Klimt e Schiele- due grandi maestri che hanno fatto la storia
“Ad ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà”. Queste sono le parole scritte a lettere maiuscole d’oro nel prospetto del Palazzo della Secessione di Vienna, che inaugura un nuovo tempo. Quello fatto rivivere da questa pellicola, Klimt & Schiele, Amore e Psiche, che ci riporta direttamente alla capitale austriaca negli anni della prima guerra mondiale. 1918, muore a febbraio Gustav Klimt, fondatore -insieme ad altri grandi artisti- della Secessione viennese; nell’ottobre dello stesso anno, l’influenza spagnola colpisce il suo giovane allievo e amico Egon Schiele, anch’egli uno dei fondatori. Solo pochi mesi prima, il salone principale del Palazzo della Secessione si era aperto alle sue opere: 19 oli e 29 disegni. La sua unica mostra di successo, celebrazione di una pittura che rappresenta le inquietudini e i desideri dell’uomo.
Klimt & Schiele – l’arte nell’epoca d’oro
“Nessuna arte al mondo si è occupata così tanto dei sentimenti dell’uomo”. Gli artisti della Secessione infatti aspiravano a portare l’arte al di fuori dei confini della tradizione accademica e auspicavano una rinascita delle arti e dei mestieri. Il simbolo del Secessionismo è la Pallade Atena, dea greca della saggezza e delle buone cause, raffigurata da Klimt nel 1898. Quest artisti visionari “mostrano il lato oscuro e le molte dimensioni della condizione umana”, e tra Jugendstil ed espressionismo raggiungono una delle vette più alte mai toccate da una “arte dell’umano”.
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Klimt e Schiele – Eros e Psiche. Fra sogno ed inconscio
Il titolo della pellicola è un esplicito riferimento alla figura di Sigmund Freud, padre della psicanalisi vissuto nell’epoca storica presa in considerazione. Egli compie una analisi psicoanalitica sul mito di Amore e Psiche, narrato da Ovidio ne Le Metamorfosi o l’Asino d’oro.
Attraverso la storia personale e la ricerca di Freud, il film evidenzia il cambiamento sostanziale che avviene nel mondo femminile e la nascita del “femminismo”, che ha rivendicato e rivendica l’oppressione di genere, incarnato in particolare dall’erotismo di Schiele. Il documentario è scritto da Arianna Marelli e diretto da Michele Mally, con la partecipazione di Lorenzo Richelmy nel ruolo di voce narrante. Lo spettatore viene trasportato nelle stanze dell’Albertina, del Kunsthistorisches Museum, del Belvedere, del Leopold Museum, del Sigmund Freud Museum e del Wien Museum in un viaggio senza tempo.
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