Detrazioni fiscali 2019 e bonus, le agevolazioni
In materia di detrazioni fiscali 2019 non è ancora chiaro il quadro all’interno del quale il governo voglia muoversi. In attesa di sapere qualcosa in più sulle agevolazioni fiscali previste per il prossimo anno, quali resteranno e quali invece saranno cancellate, senza contare il possibile inserimento di nuove, facciamo un riepilogo della situazione attuale. Andiamo quindi a fare il punto della situazione sulle detrazioni fiscali attualmente in vigore.
Detrazioni fiscali: cosa sono
Prima di tutto occorre definire il significato di detrazioni fiscali. Queste corrispondono a degli importi che vanno sottratti dalle tasse dovute, le quali subiscono di conseguenza una riduzione. Non vanno perciò confuse con le deduzioni, che riguardano invece gli importi che vanno sottratti dal reddito complessivo, agendo così nella determinazione della base imponibile. Attualmente esistono diversi tipi di detrazione fiscale, che rientrano in determinati campi e variano in base ad alcuni parametri, quali possono essere il reddito o il numero dei membri del nucleo familiare.
Detrazioni fiscali: calcolo Irpef
La riforma dell’Irpef è nei piani del governo, ma come dichiarato recentemente dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, non sarà possibile attuarla nel 2019. Di contro se ne comincerà a parlare dal prossimo anno. In un primo momento si era parlato di ridurre a 3 gli scaglioni e le relative aliquote. La mini flat tax per le partite Iva sarà dunque una soluzione ideale per i liberi professionisti e commercianti con partita Iva che guadagnano oltre 30.000 euro, visto che la soglia del regime forfettario sarà aumentata a 65 mila euro.
L’Irpef è l’imposta sul reddito delle persone fisiche e risulta la principale imposta che grava sui contribuenti, affiancata dalle addizionali regionali e comunali. L’Irpef è variabile e la sua percentuale cambia in base al reddito annuo generato.
- Fino a 15.000 euro: 23%;
- Da 15.001 a 28.000 euro: 27%;
- 28.001-55.000 euro: 38%;
- Da 55.001 a 75.000 euro: 41%;
- Oltre 75.001 euro: 43%.
Il totale lordo dell’Irpef si calcola dunque seguendo tali scaglioni e, una volta determinata la base imponibile, applicando la relativa aliquota. Il risultato finale, tuttavia, potrà essere ridimensionato grazie alle detrazioni fiscali.
Detrazioni fiscali: redditi da lavoro dipendente e assimilati, come calcolare
Passiamo ora a vedere più da vicino come funzionano le detrazioni fiscali, partendo da quelle relative ai redditi da lavoro dipendente e assimilati. Cosa si intende esattamente per redditi assimilati al lavoro dipendente? Si tratta di redditi che derivano da collaborazioni (co.co.co), borse di studio, rendite vitalizie a tempo determinato, compensi riguardanti lavori socialmente utili, retribuzioni corrisposte da terzi, compenso elargiti a soci di cooperative, capitali e rendite da fondi pensione e remunerazione dei sacerdoti.
Arriviamo così alle detrazioni fiscali. Elencando anche le formule da impiegare per calcolare la detrazione spettante. E ricordando che chi ha un reddito che supera i 55.000 euro annui non avrà diritto ad alcuna detrazione fiscale.
- Fino a 8.000 euro: 1.880 euro;
- Tra 8.000 e 28.000 euro: 978 + (902x(28.000 – reddito complessivo) / 20.000);
- Tra 28.000 e 55.000 euro: 978 x ((55.000 – reddito complessivo) / 27.000).
Un aspetto importante da considerare nel calcolo è anche il numero dei giorni lavorati. Infatti bisognerà dividere la detrazione, ovvero il risultato dell’operazione sopra riportata, per 365 (i giorni in un anno) e infine moltiplicare per il numero dei giorni lavorati.
La detrazione minima spettante ai lavoratori a tempo indeterminato ammonta a 690 euro. La detrazione base spettante ai lavoratori a tempo determinato ammonta al doppio, ovvero a 1.380 euro.
Facendo un esempio pratico. Si è guadagnato con un lavoro a tempo determinato 25.000 euro. Bisognerà quindi fare la seguente operazione: 978 + (902 x (28.000 – 25.000) / 20.000). Il risultato ammonterà a 1.113,3 euro. Tale cifra andrà poi divisa per 365 e moltiplicata per il numero dei giorni lavorati.
Detrazioni fiscali: redditi di pensione
Anche chi percepisce una pensione sempre con importo non superiore a 55.000 euro ha diritto alla detrazione. La cui entità è variabile in base alla fascia di reddito. Nel 2018, se un pensionato percepisce fino a 8.000 euro non deve pagare le tasse. Si tratta della cosiddetta “no tax area”, che sotto una certa soglia reddituale esonera i soggetti dal pagamento delle imposte. Di seguito le detrazioni previste e le operazioni da compere per i pensionati.
- Fino a 8.000 euro: 1.880 euro;
- Tra 8.000 e 15.000 euro: 1.297+ (583x(15.000 – reddito complessivo) / 7.000);
- Tra 15.000 e 55.000 euro: 1.297 x (55.000 – reddito complessivo) / 40.000).
Anche in questo caso bisognerà infine rapportare la detrazione risultante al numero dei giorni in cui si ha diritto alla pensione.
Detrazioni fiscali: spese sanitarie
Le agevolazioni fiscali riguardano anche la detraibilità delle spese sanitarie. Per queste ultime spetta una detrazione Irpef del 19% per la quota eccedente i 129,11 euro. Tale franchigia viene però azzerata in caso le spese sanitarie siano rivolte ai soggetti disabili. L’elenco di spese sanitarie detraibili è abbastanza ricco e vario. Tra queste uscite sono incluse le seguenti voci.
- Prestazioni mediche generiche (anche omeopatico);
- Acquisto medicinali da banco o con ricetta medica (anche omeopatici) e alimenti medici speciali;
- Prestazioni specialistiche;
- Prestazioni chirurgiche;
- Analisi, ricerche, terapie, indagini radioscopiche;
- Ricoveri per degenze, oppure correlati a interventi chirurgici;
- Cure termali (non incluse spese di viaggio e soggiorno);
- Trapianto di organi;
- Acquisto o affitto dispositivi medici e protesi sanitarie.
- Prestazioni di assistenza specifica infermieristica, o rese da personale qualificato professionalmente per l’assistenza di base, come educatore professionale e come personale addetto ad attività di animazione e terapia occupazionale;
- Acquisto mezzi di ausilio alla deambulazione (per disabili);
- Spese mediche specialistiche per il disabile.
Infine le spese di assistenza per i soggetti non autosufficienti, ovvero inabili nello svolgimento delle pratiche della vita quotidiana, è prevista una detrazione Irpef del 19%, fino a un massimo di 2.100 euro annui qualora non si superi la soglia reddituale di 40 mila euro. La detrazione spetta anche ai familiari che hanno a carico il soggetto non autosufficiente.
Detrazioni fiscali: familiari a carico
I familiari a carico sono i membri del nucleo familiare che il contribuente mantiene. Il calcolo delle detrazioni viene effettuato in base ad alcuni parametri. Tra questi spiccano il numero dei membri del nucleo familiare, la situazione reddituale del soggetto, l’eventuale presenza di un handicap nel nucleo. I familiari carico sono coloro i quali vantano reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro. A partire dal 1° gennaio 2019 e solo ed esclusivamente per i figli a carico di età non superiore a 24 anni, la soglia reddituale sarà portata a 4.000 euro di reddito annuo.
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Detrazioni fiscali: spese scolastiche e universitarie
Anche per le spese scolastiche spetta una detrazione Irpef del 19%. Le spese che rientrano nell’elenco delle voci detraibili sono quelle relativa alla iscrizione e frequenza di asili nidi (massimo 632 euro all’anno); scuole dell’infanzia, primarie e secondarie (786 euro nel 2018, 800 euro nel 2019); università, master, scuole di specializzazione e dottorati di ricerca. In caso di università privata la detrazione massima corrisponderà al tetto previsto per l’università statale.
Sempre restando nell’ambito di scuole e universitarie, anche per donazioni a questi istituti spetta una detrazione del 19%. La donazione dovrà essere effettuata però al perseguimento di precise finalità. Come ad esempio l’innovazione tecnologica, l’edilizia e l’arricchimento dell’offerta formativa.
Detrazioni fiscali: bonus risparmio energetico e ristrutturazione
Molto importanti anche le detrazioni fiscali relative al bonus risparmio energetico e ristrutturazione per interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia. Tali detrazioni sono da considerarsi nelle seguenti misure e limiti di spesa.
- Riqualificazione energetica degli edifici: 65%;
- Ristrutturazione: 50% fino a un massimo di 96 mila euro;
- Acquisto arredi e grandi elettrodomestici a seguito di ristrutturazione: 50% fino a un massimo di 10 mila euro;
- Bonus Giardino: 36% fino a un massimo di 5 mila euro.
Detrazioni fiscali: erogazioni liberali
Le erogazioni liberali sono donazioni che il contribuente decide di elargire in favore di istituti religiosi, Onlus, associazioni sportive, attività culturali e di spettacolo. Esse comportano un vantaggio fiscale sia sotto l’aspetto della detraibilità, sia sotto quello della deducibilità. Le percentuali di detrazioni variano in base al destinatario dell’erogazione.
- Onlus iniziative umanitarie (enti segnalati da DPCM): 26% fino a un massimo di 30 mila euro;
- Partiti politici: 26% fino a un massimo di 30 mila euro;
- Attività culturali e artistiche: 19%;
- Fondazioni musicali: 19%, fino al 2% del reddito;
- Associazioni sportive dilettantistiche: 19% fino a 1.500 euro;
- Immobili vincolati: 19%;
- Associazioni di promozione sociale: 19% fino a un massimo di 2.065,83 euro;
- Società di mutuo soccorso: 19% fino a 1.291,14 euro;
- La Biennale di Venezia: 19% fino al 30% del reddito totale;
- Popolazioni colpite da calamità ed eventi straordinari: 19% fino a 2.068,83 euro.
Detrazioni fiscali: interessi mutuo
Le detrazioni fiscali riguardano anche gli interessi del mutuo. E nelle ultime settimane si è registrato una sorta di timore nell’ipotesi di taglio a questo tipo di agevolazione. In caso di mutuo per l’acquisto della prima casa è prevista una detrazione Irpef del 19% sugli interessi passivi fino a un massimo di 4.000 euro.
La detrazione può interessare anche i mutui per la ristrutturazione o la costruzione della prima casa, sempre se il contratto sia stato stipulato dopo il 31 dicembre 1997. In questo caso la detrazione resta del 19%, ma fino a un importo massimo di 2.582,28 euro.
Per i mutui accesi prima del 1993 per l’acquisto di una seconda casa è in vigore la detrazione del 19% per un importo massimo di 2.065,83 euro.
Detrazioni fiscali: polizze vita
Le detrazioni fiscali al 19% spettano anche per le polizze vita, ma l’importo massimo cambia alla presenza di determinate condizioni. Infatti, in caso di polizza vita che copra anche il rischio morte o invalidità permanente o infortuni entro il termine del 31 dicembre 2000, l’importo massimo è di 530 euro all’anno. In caso di copertura del rischio di inabilità al compimento delle azioni della vita quotidiana, la detrazione del 19% vale entro il massimo di 1.291,14 euro all’anno.
Altre detrazioni fiscali e agevolazioni
Come per le spese mediche, anche per le spese veterinarie è prevista una franchigia di 129,11 euro. L’importo massimo figura invece entro i 387,40 euro. La detrazione Irpef è sempre del 19%.
Coperto dalla detrazione Irpef 19% anche il versamento dei contributi volontari per il riscatto degli anni di laurea. La detrazione Irpef dal versamento dei contributi vale però solo per chi non ha mai lavorato, né sono iscritti a forme obbligatorie di previdenza. Per questi soggetti non vale invece la deducibilità, che invece permane per il versamento dei contributi previdenziali effettuato per sé o per i familiari a carico.