Multa divieto di sosta: come non pagarla dopo la notifica
Quando non pagare multa è possibile
Il divieto di sosta è disciplinato dall’articolo 158 del codice della strada. La multa può variare in base al veicolo. Il CdS contiene ogni informazione relativa alle infrazioni. Il segnale vieta la sosta sul lato di strada dove è collocato. Possono avere un pannello integrativo riportante una fascia oraria. Rispetto ai divieti di fermata che sono caratterizzati dalla presenza di linee oblique rosse su sfondo blu, i divieti di sosta consentono al veicolo una temporanea sospensione della marcia.
Multa divieto di sosta, importi sanzioni
Frequentemente i divieti di sosta si trovano in corrispondenza o in prossimità di passaggi a livello e binari ferroviari, di gallerie e sottopassaggi, di dossi, curve e zone che ostacolano la vista di segnali sia stradali sia luminosi. La sanzione prevista per i divieti di sosta può variare dai 24 euro fino sino ai 335 euro. La cifra dipende dal tipo di mezzo. Più basso per i motocicli e ciclomotori per i quali va dai 40 euro, sale come importo per le automobili e va dagli 84 ai 335 euro.
Multa divieto di sosta, per non pagare la multa
Una volta ricevuta la notifica come è possibile non pagare la multa? Intanto vediamo la tempistica. Sono 30 i giorni a disposizione per impugnare la multa al giudice di pace, mentre i giorni sono 60 in caso di ricorso al Prefetto. Normalmente il ricorso viene presentato al Prefetto in caso di vizi di forma come l’invio della sanzione oltre il termine legale di 90 giorni. Il ricorso al Prefetto è gratuito. Inoltre in caso di mancata risposta entro 220 giorni, l’impugnazione si considera accolta. Mentre in caso di rigetto il ricorrente deve pagare la multa in misura ordinaria. A quel punto è possibile impugnare la decisione del Prefetto nei successivi 30 giorni dinanzi al Giudice di Pace. In caso di ricorso al Giudice di Pace il ricorrente è tenuto a pagare il contributo unificato.
Multa divieto di sosta, info utili su prescrizione
Scaduti i termini chi ha ricevuto la multa non ha più modo di contestare la stessa nel merito. In questo caso chi ha ricevuto la sanzione deve sperare che dalla notifica della cartella esattoriale decorrano cinque anni (qui un articolo su prescrizione multe stradali). Solo in quel caso il contribuente può far annullare il proprio debito. Come comportarsi in tal caso? Si può chiedere di annullare una multa in autotutela inviando una raccomandata o una pec all’esattore facendo rilevare che il debito iscritto a ruolo è ormai prescritto. Oppure e anche in aggiunta è possibile scegliere la via del Giudice di Pace. Facendo leva sulla “azione di accertamento negativo del credito” che ha come finalità quella di far cancellare tutti i debiti prescritti per le multe non pagate.
Infine una importante avvertenza. Per chiedere l’annullamento delle cartelle per multe stradali a causa della prescrizione è necessario che, dopo la notifica della cartella, tu non abbia ricevuto alcun altro sollecito di pagamento, ivi compreso un preavviso di fermo. Detti atti infatti interrompono la prescrizione. Se hai ricevuto una diffida di pagamento, infatti (o se anche non l’hai ritirata alla posta), il termine dei cinque anni si intende interrotto e inizia a decorrere dal giorno dopo il ricevimento di tale atto.
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