Aumento stipendio docenti annullato, ma niente tagli nel 2019
Previsto per gennaio prossimo l’inizio delle contrattazioni sul rinnovo del contratto dei lavoratori della scuola. A tal proposito, cominciano a essere pressanti le richieste di chiarimento indirizzate al governo dai sindacati: le richieste riguardano, soprattutto, l’ammontare delle risorse da stanziare per consolidare gli stipendi del comparto scuola. Quindi, sono arrivate le parole rassicuranti di Di Maio: il vicepremier ha assicurato che con l’ultimo aggiornamento del DEF “abbiamo scongiurato il calo di retribuzione previsto dal vecchio governo individuando i fondi necessari affinché questa riduzione non ci fosse”.
Aumento stipendio docenti: il comunicato dei sindacati
I sindacati confederati hanno accolto di buon grado anche le dichiarazioni con cui Di Maio ha annunciato che”nella legge di Bilancio non ci sarà un solo centesimo tagliato al mondo della scuola né a quello dell’università”.
“Ci attendiamo un’analoga rassicurazione per quanto riguarda il rinnovo del CCNL che, come il Governo sa, scade il prossimo 31 dicembre. Per noi questo vuol dire che il negoziato si deve aprire a gennaio. Un negoziato che riguarderà il triennio 2019, 2020 e 2021, l’arco di tempo cui peraltro fa riferimento il DEF. È pertanto fondamentale conoscere l’entità delle risorse messe a disposizione. Solo così capiremo se si intende passare concretamente dalle parole ai fatti”.
D’altra parte, nel caso di mancato stanziamento delle risorse necessarie, non solo non cresceranno, addirittura, gli stipendi dei lavoratori della scuola potrebbe diminuire nel corso del triennio 2019-2021. Il problema è stato posto qualche giorno fa proprio dai sindacati: nel DEF è prevista una riduzione media dello 0,4% degli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione tra il 2019 e il 2021. In pratica, gli insegnanti con meno anni di servizio già nel 2019 potrebbero percepire 20 euro in meno al mese.