La crisi della nazionale italiana: contro l’Ucraina solo un pareggio
La crisi della nazionale italiana: contro l’Ucraina solo un pareggio
Non riesce più a vincere la Nazionale italiana: dopo il pareggio contro la Polonia e la sconfitta con il Portogallo, gli azzurri si fermano anche in amichevole contro l’ Ucraina.
Nel primo tempo gli uomini del CT Mancini sono padroni del campo e mettono in seria difficoltà la retroguardia avversaria con il tridente Insigne, Chiesa, Bernardeschi.
Il giocatore del Napoli si rende pericoloso in ben sette occasioni, ma non riesce a trovare la via della rete. Il primo tempo si conclude a reti inviolate.
Nella ripresa ancora in avanti l’Italia che al 55′ riesce ad andare in vantaggio con un tiro dal limite dello juventino Bernardeschi che induce alla papera il portiere ucraino Pyatov.
Il vantaggio azzurro dura però solo sette minuti: è il 62′ quando Malinovski, sugli sviluppi di un corner, insacca al volo alla sinistra di Donnarumma, riportando in parità il match.
Dopo il gol subito, ricomincia l’assedio nella metà campo ucraina ma il risultato rimane inchiodato sull‘1-1 sino al fischio finale.
Pareggio che soddisfa certamente la modesta nazionale allenata da Andriy Shevchenko, che sogna la Lega A nella Nations League.
Risultato amaro per gli azzurri che, invece, rischiano di retrocedere in Lega B dopo le deludenti prestazioni nelle prime due partire della competizione.
Domenica gli azzurri affronteranno in trasferta a Chorzow la Polonia di Piatek e Levandowski (diretta ore 20:45 su Rai 1).
La sfida si preannuncia tutt’altro che facile.
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La crisi della nazionale italiana: Domenica a Chorzow servono i tre punti
Domenica in Polonia servirà una prestazione super degli azzurri per riuscire a portare a casa i tre punti ed allontanare lo spauracchio della retrocessione in Lega B.
I polacchi hanno dimostrato già all’andata di essere in gran forma, mettendo in seria difficoltà la nazionale italiana e portandosi anche in vantaggio con il napoletano Zielinski.
La Polonia può inoltre contare su un attacco stellare. Oltre al capitano Lewandoski, la nazionale di Brzeczek può contare sul genoano Piatek (9 gol nelle prime 7 partite di serie A) e il napoletano Milik, protagonista di un buon avvio di stagione con i partenopei.
Sarà necessario ripartire dai migliori, a cominciare dai tre davanti: Bernardeschi, Chiesa e Insigne.
Ma soprattutto servirà una maggiore cattiveria sottoporta e una maggiore fiducia nei propri mezzi.
Domenica è assolutamente vietato sbagliare.
La crisi della nazionale italiana: due sole vittorie nelle ultime undici gare
Ebbene si: la nazionale italiana nell’ultimo anno ha raccolto solo due vittorie in undici gare.
Gli azzurri hanno vinto solo contro l’Albania il 9 Ottobre dello scorso anno (1-0) e l’Arabia Saudita il 28 Maggio di quest’anno (2-1). Per il resto solo 5 pareggi e 4 sconfitte.
Non va meglio sul piano realizzativo: soltanto 8 gol fatti, a fronte di 12 subiti.
Il doppio confronto con la Svezia e la mancata qualificazione ai mondiali di Russia, sembrano avere completamente spento la nazionale italiana.
Per trovare una striscia tanto lunga di risultati negativi bisogna risalire al 1958.
L’Italia che fallì la qualificazione ai mondiali (in Svezia) perse in gennaio contro l’Irlanda del Nord (2-1) e tornò a vincere soltanto due anni dopo, il 6 Gennaio 1960 contro la Svizzera (3-0).
In 9 partite quella nazionale raccolse 5 pareggi, 3 sconfitte e solo una vittoria, non prendendo poi parte agli europei del 1960 disputati in Unione Sovietica.
Mancini e i suoi non vogliono assolutamente ripetere quel cammino.
Accanto ai giocatori più esperti (Bonucci e Chiellini), gli elementi più giovani non riescono ancora ad esprimersi al meglio e anche se alcuni buoni spunti della partita contro l’Ucraina fanno ben sperare, questa nazionale è ancora lontana anni luce da quella gloriosa del 2006.
La nazionale che colorò di azzurro il cielo sopra Berlino, alla quale tutti gli italiani guardano sempre più con nostalgia.