Legge 104 articolo 3 comma 3: permessi e agevolazioni, quali sono

Pubblicato il 10 Aprile 2019 alle 06:33 Autore: Daniele Sforza

I soggetti che rientrano nel comma 3 dell’articolo 3 della Legge 104 a quali agevolazioni hanno diritto? Andiamo a fare il punto della situazione.

Legge 104 articolo 3 comma 3: permessi e agevolazioni
Legge 104 articolo 3 comma 3: permessi e agevolazioni, quali sono

Permessi articolo 3 comma 3, la Legge 104


I titolari di Legge 104 hanno diritto a permessi e agevolazioni in base alla condizione di gravità del proprio handicap. Facendo riferimento all’articolo 3 comma 3 della suddetta legge, quali sono i benefici previsti? Prima di andare a scoprirlo, bisogna ricordare cosa dice il testo.

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Legge 104 articolo 3 comma 3: cosa dice il testo

L’articolo 3 della 104/92, infatti, definisce i soggetti aventi diritto. Al comma 3 è scritto quanto segue. “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”.

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In seguito (art. 4) viene scritto che per avere diritto alle agevolazioni, sono necessari accertamenti riguardanti la minorazione, le difficoltà e le necessità di assistenza permanente. Tali accertamenti devono essere effettuati dalle unità sanitarie locali tramite le commissioni mediche. Dovranno essere presenti un operatore sociale e un esperto nei casi da esaminare, in compagnia di un medico Inps, come stabilito dalla Legge n. 102/2009, che di fatto assegna all’Inps il ruolo primario di definizione dei verbali di accertamento.

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Legge 104, articolo 3 comma 3: agevolazioni previste

L’articolo 33 della Legge 104 si occupa più nello specifico delle agevolazioni previste per i lavoratori e familiari assistenti di parenti con handicap in situazione di gravità in possesso dei requisiti. Tali benefici possiamo sintetizzarli nel modo seguente.

  • Prolungamento fino a 3 anni del congedo parentale per il genitore lavoratore che assiste il bambino fino all’8° anno di età;
  • 2 ore al giorno di permesso retribuito (in alternativa al prolungamento del congedo parentale);
  • 3 giorni di permessi retribuiti al mese;
  • Possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina;
  • Congedo straordinario retribuito della durata di 2 anni.

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Oltre a questi punti vanno segnalate anche diverse agevolazioni fiscali che riguardano tali soggetti. Si tratta di benefici fiscali che agiscono tramite detrazioni dalle imposte, deduzioni ed esenzioni. Come ad esempio l’esenzione dal pagamento del bollo auto, o le agevolazioni riservate all’acquisto di un auto. Non mancano poi le detrazioni per le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi informatici, protesi e altre tecnologie di aiuto assistenziale, così come le detrazioni fiscali per familiari a carico.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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