DEF 2018, ultime notizie: pensioni, Quota 100 e reddito di cittadinanza rinviati
DEF 2018, ultime notizie: pensioni, Quota 100 e reddito di cittadinanza rinviati
Ultime notizie Def 2018: le misure incluse
La stabilità del sistema continua a fare da tappo alle vocazioni della maggioranza. Il DEF 2018 lo aveva anticipato e ora arrivano le conferme. Per pensioni e reddito di cittadinanza arrivano rinvii (per ora tecnici) che serviranno al governo per trovare la quadra.
Ricordiamo che al governo mancano circa 15 miliardi sui 37 che compongono la manovra. Gran parte di essi (22, per la precisione) dovrebbero arrivare dall’aumento del deficit, il resto da maggiori entrate o da minori spese. Tutto per finanziare i cavalli di battaglia di Lega e M5S: pensioni e “reddito di cittadinanza” oltre alla ex “flat tax”.
DEF 2018: arriverà tutto, ma non subito
Per non creare scossoni ai conti il governo pensa di rinviare queste misure di qualche mese, in modo tale che costino meno. Le maggiori vittime sono il “reddito di cittadinanza” e le pensioni, che partiranno fra febbraio e aprile, comunque in tempo per le elezioni europee.
Nel primo caso parliamo di un sussidio al reddito, che dovrebbe portare tutti i cittadini alla soglia di 780 euro al mese, al di sotto della quale si è definiti “poveri”. Si tratta della misura su cui si hanno, al momento, meno dettagli nel DEF 2018 e sui giornali.
Per le pensioni ci dovrebbe essere la conferma dei pensionamenti anticipati a quota 100 con 62 anni di età e 38 di contributi. Si dovrebbe andare quindi verso una interpretazione restrittiva di quota 100: il pensionamento, inoltre, potrebbe arrivare con una forte penalizzazione.
La “riformina” dovrebbe coinvolgere quindi chi ha iniziato a lavorare fra i 22 e i 26 anni, e la penalizzazione potrebbe arrivare al 25%, a seconda della storia contributiva. Converrà quindi fare bene i propri conti se si vorrà andare in pensione anche cinque anni prima del previsto.
Indennità Naspi e Reddito di cittadinanza 2019: disoccupazione Inps addio?
L’esercito dell’INPS contro la “valanga”
Fra febbraio e aprile, dunque, dovrebbero vedere la luce le misure principali presenti nel DEF 2018, e il rinvio potrebbe essere un bene anche per l’INPS.
Facile immaginare che in quei mesi (ma probabilmente anche prima) ci saranno migliaia di persone (disoccupati e pensionati) che vorranno avere informazioni su come avere accesso al denaro messo a disposizione dalla Lega e dal M5S.
Per questa ragione l’esecutivo sta pensando ad un bando di assunzione che integri il personale INPS fino a 2000 unità (per avere un’idea delle grandezze ricordiamo che al 2017 l’INPS aveva circa 28mila dipendenti a tempo indeterminato).
Questi nuovi assunti dovranno essere inquadrati e formati in tempo per fronteggiare le molte domande che arriveranno all’Istituto nei prossimi mesi.