Tim, Wind e Vodafone: obbligo modem a pagamento, slitta la decisione
Tim, Wind e Vodafone: obbligo modem a pagamento, slitta la decisione
Obbligo modem, Agcom rimanda sentenza
Arriva la proroga per il “modem libero” da parte dell’Agcom. Questo significa che chi sottoscriverà contratti di adsl/fibra con Tim, Wind e Vodafone, non avrà ancora la possibilità di scegliere il modem che preferisce. Tale imposizione resterà in vigore fino a fine 2018. E ciò ha generato accesi dibattiti, portati avanti soprattutto dalle associazioni dei consumatori. Il “modem libero” sarebbe dovuto essere stato autorizzato entro novembre, ma la proroga a fine 2018 ha scombinato i piani di chi pensava già a risparmiare qualcosina, magari sotto Natale, acquistando un modem di propria scelta. Andiamo a vedere cosa è successo.
Tim, Wind e Vodafone e gli altri: modem libero e a pagamento, il punto
Con la proroga dell’Agcom sul modem libero, le cose cambieranno solo nel 2019. A partire dal prossimo anno, infatti, i cittadini saranno finalmente liberi di scegliere il modem in base alle proprie preferenze. Una libertà di scelta attesa per il prossimo mese, ma di fatto rinviata al 2019. Mossa che non è piaciuta né ai consumatori, né alle associazioni di tutela, che hanno già fatto sentire la propria voce.
I problemi sono sostanzialmente due: i costi e il periodo. Il prezzo di un modem dato dalla compagnia alla sottoscrizione del contratto risulta infatti superiore a quello vigente sui dispositivi sul mercato. Per ciò che concerne il periodo, invece, risulta sconveniente posticipare l’entrata a regime del modem libero dopo le feste di Natale, tra i momenti migliori per gli acquisti, soprattutto se all’insegna del risparmio.
Tim, Wind, Vodafone e gli altri: libertà di modem, comunicato Adiconsum
In prima linea sulla questione è intervenuta Adiconsum, che con un comunicato ha sollevato le ragioni della protesta. E per farlo ha snocciolato delle cifre significative. “I consumatori pagano per il noleggio del modem (a parte rare eccezioni che lo mettono a disposizione gratuitamente) da 70,20 euro a 187,20 euro (con vincoli che variano da 36 a 48 mesi)”. Ebbene l’associazione fa sapere che sul mercato sono presenti modem simili a quelli forniti dagli operatori i cui costi variano da un minimo di 32,99 euro a un massimo di 86,99 euro. Insomma, un risparmio notevole, che però è ancora slittato nonostante le originarie intenzioni.
Per tutti questi motivi, “Adiconsum ha espresso la propria contrarietà alla decisione dell’Autorità di prorogare l’entrata in vigore della libertà di modem”. Sulla questione l’Agcom si era già espressa nel mese di agosto e l’associazione dichiara che le compagnie telefoniche hanno avuto tutto il tempo necessario per adeguarsi alle nuove disposizioni. Inoltre “il rinvio viola il diritto dei consumatori sancito dal 2016 dalla normativa europea sulla neutralità della rete”. La speranza è che alla prossima scadenza prevista per dicembre 2018 gli operatori si facciano trovare pronti senza più scuse.
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