Detrazioni fiscali seconda casa, a chi spettano
Bonus casa: a chi acquista la prima casa sono riservate una serie di benefici che abbiamo riassunto in questo nostro articolo. Tutte sono finalizzate a diminuire le spese: ad esempio per quel che riguarda l’imposta di registro o l’Iva. Oppure come vantaggi sul pagamento dell’imposta di bollo o sugli atti necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari. Ma se le agevolazioni sono riservate a chi acquista l’abitazione principale cosa succede in caso di acquisto di una seconda casa?
Bonus casa, in caso di vendita prima casa nei primi 5 anni
Prima di tutto è bene chiarire che in caso di acquisto di prima casa – o se si è usufruito di donazione o eredità utilizzando e sfruttando il bonus prima casa – è possibile rivenderla solo a condizione che siano decorsi cinque anni dal rogito. In caso contrario le agevolazioni saranno revocate e di conseguenza si diventa debitore delle tasse non pagare nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In caso siano invece trascorsi cinque anni è possibile vendere la casa senza nessuna conseguenza.
Bonus casa, in caso di mancata vendita della prima casa
Una volta venduta la prima casa chiaramente è possibile acquistarne un’altra con i benefici della prima casa. Mentre in caso di mancata vendita si andrà incontro al pagamento delle imposte in regime ordinario. Ovvero Iva al 10% anziché il 4% in caso di acquisto dal costruttore (sale 22% in caso di immobile di lusso). Imposta di registro al 9% anziché al 2% in caso di acquisto da un privato.
Bonus casa, possibili soluzioni per risparmiare
Per utilizzare il bonus prima casa si possono dunque adottare alcune soluzioni. Sostanzialmente si deve vendere la prima casa o, in alternativa, donarla. Si può dunque donare e intestare la prima casa ad un figlio anche se minore. La condizione da evitare è di essere contemporaneamente proprietario di due immobili. Per quanto riguarda la vendita la stessa può avvenire nel giro di un anno. Inoltre, per la donazione, oltre ai figli si può prendere in considerazione la donazione al coniuge se si è in regime di separazione dei beni.
C’è ipoteticamente anche un’altra soluzione: destinare l’immobile ad un’altra destinazione, ovvero trasformare la casa in ufficio. In tal caso va modificato l’accatastamento, senza però sottovalutare il fatto che in tal modo il costo per le utenze aumenterà.
Infine – ma si tratta di una soluzione banale – si può acquistare una seconda casa decidendo di intestare l’immobile ad un altro familiare.
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