Da 10 a 0, i voti della stagione ciclistica 2018 (2a parte)
La stagione ciclistica – perlomeno quella riguardante il World Tour – è giunta al termine con il Giro di Lombardia. E’ il momento di andare dunque a tirare le somme di questi dieci mesi di corse. Dopo esserci concentrati sui voti più alti, ora passiamo ad esaminare quelli più bassi, riguardanti chi ha floppato durante questo 2018.
Spiccano praticamente tutti nomi illustri, autori di una stagione professionale buia per un motivo o per l’altro, per demerito loro o per pura sfortuna.
Ecco di chi parliamo.
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I voti della stagione ciclistica 2018: 5 a un’Italia perlopiù anonima
Sono stati solo Nibali, Viviani e in parte Trentin a tenere in alto l’Italia nel 2018. Tra la squalifica al Tour di Moscon, l’annata disastrosa di Aru, l’assenza di Team italiani nel World Tour e la carenza di talenti c’è davvero poco da sorridere. Manca almeno una generazione all’appello per gli italiani: a parte Viviani non ci sono sprinter di razza, mancano uomini per le classiche del Nord e per i grandi giri. L’impressione è che quando smetterà Vincenzo Nibali per noi saranno davvero guai. Dunque bisogna sperare che Aru torni quello degli anni scorsi e che Gianni Moscon, il nostro under 25 di maggior talento, maturi al più presto.
I voti della stagione ciclistica 2018: 4 a Mark Cavendish, ingorgato in un turbine senza fine
C’era una volta un ciclista soprannominato Cannonball capace di dominare le volate e di vincere una Milano-Sanremo e un Mondiale, oltre a 48 tappe nei grandi giri.
Da qualche stagione Cavendish è un desaparecido, vittima di numerosi infortuni e di una sfortuna senza fine. Nel 2019 cambierà squadra, sperando che per lui sia l’inizio di una nuova giovinezza.
I voti della stagione ciclistica 2018: 3 alle tattiche della Movistar
Come avere tre cavalli di razza e non vincere sostanzialmente niente. E’ questo il caso della Movistar, formazione agli ordini di Eusebio Unzue, sulla carta una delle più complete del panorama World Tour. Eppure, ogni volta che gli spagnoli devono fare la corsa, commettono sempre errori marchiani.
Basti pensare che il grande giro dove quest’anno hanno ottenuto il miglior piazzamento nella classifica generale è il Giro d’Italia, col 4° posto di Carapaz, unica grande corsa a tappe dove la formazione spagnola non ha schierato i suoi tre pezzi da novanta (Landa, Quintana, Valverde).
Al Tour schierano tutti e tre i corridori migliori, sprecano energie mandando in fuga gli uomini e alla fine ottengono solo una vittoria di tappa con Quintana e il 7° posto in generale con Landa. Alla Vuelta vincono due tappe con Valverde ma escono fuori dalla Top 5 alla penultima. Insomma, la sensazione è che le idee in casa Movistar siano parecchio confuse, tanto che gira voce che Landa abbia voglia di tornare all’Astana.
I voti della stagione ciclistica 2018: 2 alla crisi di risultati di Nairo Quintana
Ne abbiamo già accennato sopra, ma urge ampliare il discorso: ormai il colombiano è preso in giro anche sui social e sembra che il suo motto ormai sia “E anche oggi attacco domani“.
Quest’anno ha puntato su Tour, Vuelta e Mondiale e ha fallito tutti e tre gli obiettivi, a causa di una tattica di corsa sbagliata e di strane gerarchie del suo team. Peccato, perchè una delle poche volte che il Condor è stato coraggioso, al Tour nella 17° tappa, ha trionfato. Le doti ci sono, questo non è mai stato in dubbio, ma è lui in primis che si deve schiarire le idee. Magari pensando di cambiare formazione.
I voti della stagione ciclistica 2018: 1 ai cambi di team di Kittel e Aru
Il primo è un velocista e l’anno scorso aveva vinto ben 5 volate al Tour. L’altro è un uomo da grandi corse a tappe e la scorsa stagione alla Grand Boucle aveva vinto una tappa e indossato anche la maglia gialla.
Cosa hanno in comune? Due cose. La prima è che hanno cambiato squadra quest’anno, la seconda è che il cambio di team è stata una scelta piuttosto sbagliata. Una stagione da dimenticare per entrambi, con tutti gli obiettivi falliti, sia di fare classifica nelle corse a tappe, sia di vincere tappe e corse di un giorno. Speriamo sia stata solo un’annata storta.
I voti della stagione ciclistica 2018: 0 al pubblico del Tour de France
Due cose sono rimaste impresse dell’ultimo Tour de France e purtroppo non sono state le prodezze dei corridori.
Stiamo parlando della caduta di Nibali sull’Alpe d’Huez causata da un tifoso e dai continui insulti e bottigliette d’acqua (forse contenenti non solo acqua) lanciate ai ciclisti del Team Sky per la vicenda doping di Froome. Un comportamento quanto mai becero e maleducato del pubblico che doveva essere dovuto tenere a bada dai gendarmi con transenne. Purtroppo tutto questo ha rovinato la stagione di Nibali e fatto cambiare a molti opinione sulla Grand Boucle.