Aumento pensioni 2018-2019: sociale e familiari a carico, le maggiorazioni
Aumento pensioni: le maggiorazioni sulla pensione, in generale, sono uno strumento di sostegno previsto per chi non raggiunge determinate soglie di reddito
Maggiorazioni assegni familiari a carico
Aumento pensioni 2018-2019: sociale e familiari a carico, le maggiorazioni
Maggiorazione pensione sociale, quanto spetta
Le maggiorazioni sulla pensione, in generale, sono uno strumento di sostegno previsto per chi non raggiunge determinate soglie di reddito. È il caso, innanzitutto, della maggiorazione sociale. Quest’ ultima è indirizzata ai pensionati – minimo 60 anni – di tutti i tipi, cioè, per esempio, a chi ha usufruito della pensione di vecchiaia o di invalidità così come ai superstiti dei lavoratori dipendenti, ma anche ai pensionati da lavoro autonomo iscritti a una gestione speciale.
Nel 2018, per chi ha dai 60 ai 64 anni, equivale a poco meno di 26 euro in più al mese; per chi ha tra i 65 e i 69, invece, arriva a sfiorare gli 83 euro al mese. Per poterla richiedere il reddito di un pensionato non sposato non deve essere superiore alla somma del trattamento minimo e della maggiorazione ipotizzata; in caso di pensionati sposati il reddito (tutti quelli assoggettati alla tassazione Irpef) – cumulato con quello del coniuge (a parte i casi di separazione) – non deve superare la somma di trattamento minimo più maggiorazione più importo annuo dell’ assegno sociale.
Aumento pensioni: l’ incremento al milione
Cosa prevede la legge per chi ha più di 70 anni? Dal 2002 il nostro sistema previdenziale garantisce a chi raggiunge i 70 anni l’ incremento al milione di lire; in pratica, viene garantita la possibilità di avere poco più di 516 euro (equivalente, appunto, a un milione di lire) per 13 mensilità a titolo di integrazione. Tale cifra ha subito, però, diversi aggiornamenti in base all’ aumento del costo della vita: ad oggi è arrivata a quota 643 euro circa.
Tuttavia, bisogna precisare che l’ eta minima per aver diritto all’ incremento al milione scende di un anno ogni 5 anni di contributi o frazioni pari o superiori a 2 anni e mezzo fino al limite di 65 anni. Può essere corrisposto a inabili e invalidi anche con età pari o superiore a 60 anni. Poi, per quanto riguarda le soglie di reddito, il pensionato single non deve superare gli 8.370 annui, quello coniugato i 14.259 euro (calcolo in cumulo con quello del coniuge). Inoltre, se si hanno dei figli a carico, a seconda del numero di componenti e dal loro reddito è possibile richiedere anche l’ assegno familiare.