Contratto a tempo determinato e malattia lavoro Inps: importo decurtato
Cifra stipendio tagliata contratto a tempo determinato
Cosa succede in caso di malattia per un lavoratore assunto con contratto a tempo determinato? E che differenze ci sono rispetto ad un lavoratore assunto a tempo indeterminato? Proveremo a rispondere a queste e ad altre domande frequenti che riguardano anche il periodo di comporto. Oppure le giornate indennizzabili e gli adempimenti del lavoratore. E soprattutto le percentuali decurtate in caso di malattia.
Contratto a tempo determinato e differenza col tempo indeterminato in caso di malattia
La prima differenza tra lavoro a tempo determinato e contratto a tempo indeterminato è che nel nel primo caso una volta scaduto il termine contrattuale, non può essere corrisposta alcuna indennità di malattia. Mentre rispetto al periodo di comporto come abbiamo già anticipato il periodo di malattia non può superare la durata del contratto. Rispetto al singolo contratto collettivo stabilito in base al settore, il periodo di comporto non può superare quello previsto per i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato.
Contratto a tempo determinato, malattia e importo decurtato
Come si calcola l’indennità in caso di malattia per lavoratori assunti a tempo determinato? In questo caso non ci sono differenze con i lavoratori assunti a tempo indeterminato. L’indennità si calcola in base alla retribuzione media giornaliera a seconda che si tratti di operai o impiegati. L’Inps supporta il datore di lavoro in specifici settori. Per quali lavoratori? Operai dei settori Industria e Artigianato, Commercio, Agricoltura. Impiegati del settore Commercio e Apprendisti di ogni settore.
L’INPS interviene solitamente dal 4° al 21° giorno di malattia con una percentuale pari al 50%. Mentre dal 21° giorno sino alla fine del periodo di malattia la percentuale è del 66,66%.
Come abbiamo specificato si prende in considerazione il singolo contratto collettivo le cui condizioni variano da settore a settore. In molti casi gli stessi prevedono integrazione a carico del datore di lavoro, fino al 100% della retribuzione. Così come quasi sempre i primi 3 giorni sono a carico del datore di lavoro.
Contratto a tempo determinato, durata della malattia
Quando può durare il periodo di malattia? Per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato l’indennità deve avere un massimo di 180 giorni nell’anno solare. L’altro termine da rispettare prevede che il periodo che non superi la durata dell’attività lavorativa prestata nei 12 mesi antecedenti alla malattia.
Secondo caso: se nei 12 mesi precedenti la malattia l’interessato non può far valere periodi lavorativi superiori a 30 giorni l’indennità Inps è corrisposta per un massimo di 30 giorni nell’anno solare
Contratto a tempo determinato, cosa deve fare il lavoratore in caso di malattia
Per ottenere l’indennità di malattia il lavoratore assunto con contratto a tempo determinato deve avvisare in anticipo il datore di lavoro dell’assenza. Entro il giorno successivo della malattia il lavoratore deve raggiungere il medico curante o uno studio medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale e accertarsi che il medico invii all’Inps il certificato telematico. Chiedere al medico il protocollo telematico del certificato e trasmettere il numero di protocollo al datore di lavoro. Inoltre essere a disposizione del medico fiscale nelle fasce orarie fissate per la reperibilità (qui un articolo con gli orari previsti per le visite fiscali).
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