Dopo il fallimentare tentativo da parte dei tre Partiti maggiori di formare un governo di coalizione, in Bulgaria ci sarà un’altra elezione l’11 luglio. Al termine delle votazioni dei mesi scorsi, il Parlamento si è frammentato e tutto ciò ha portato ad uno stallo politico.
Ma com’è la situazione a meno di un mese dalle votazioni? Cosa dicono i sondaggi? Ripercorriamo la vicenda bulgara e scopriamo insieme la situazione.
Bulgaria: le elezioni di Aprile
Lo scorso 4 Aprile ci sono state le elezioni parlamentari per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale. In carica vi era una coalizione che aveva come protagonisti:
- Il Partito conservatore GERB dove milita l’ex Primo Ministro Boyko Borissov;
- L’alleanza nazionalista United Patriots (formata da IMRO, Attack, NFSB);
- L’appoggio del movimento populista Volya.
Insieme, nelle precedenti votazioni avevano ottenuto 132 seggi su 240 disponibili nell’Assemblea Nazionale. Il partito GERB si è riconfermato anche nel 2021 ma con un calo delle preferenze del 32,6%, sintomo di un calo importante della popolarità di Boyko Borisov.
Il tutto causato dalle proteste in piazza nei confronti del Primo Ministro, accusato di corruzione e ne avevano chiesto le dimissioni. La situazione è apparsa da subito frammentata e quindi chiara l’impossibilità a dare vita ad una nuova coalizione di governo. Al secondo posto, a sorpresa, Slavi Trifonov con il suo Partito Populista “C’è un popolo come questo” prende il 17,9% dei voti, raccogliendo tutti i voti di protesta. Al terzo posto, il Partito Socialista, storico partito per anni all’opposizione, ha avuto un misero 15%. I rappresentanti di entrambi i Partiti hanno fatto sapere dal primo momento di non essere disposti ad una coalizione con GERB.
Elezioni in Bulgaria: il precedente tra Borisov e Radev
Ivan Geshev divenne procuratore generale nel luglio 2019, unico candidato poiché il Ministro della Giustizia Kirilov non presentò alcun concorrente per quel ruolo. Questo accese le proteste della popolazione e il Presidente della Repubblica Radev si rifiutò di firmare il decreto di nomina.
Il Consiglio Superiore della Magistratura fu invitato a rivedere la sua scelta e l’epilogo fu il medesimo ma Radev fu costretto a non tirarsi indietro per non violare la Costituzione. Il 27 gennaio 2020, il neo-procuratore generale chiese al Parlamento la revoca dell’immunità del Presidente della Repubblica. Geshev diffuse alcune intercettazioni telefoniche secondo cui Radev avrebbe raccomandato l’assunzione di Dessislava Radeva come esperta di comunicazione nell’Aeronautica. All’epoca, l’attuale Presidente della Repubblica era a capo dell’Aeronautica bulgara e la donna sarebbe diventata in futuro sua moglie.
Radev, secondo le accuse del procuratore, avrebbe abusato dei suoi poteri per fermare l’indagine contro la donna. Lo stesso Presidente ha negato tutto affermando che dietro alle accuse di Geshev ci fosse Borissov con l’intenzione di screditarlo.
Il culmine delle tensioni si raggiunse nel giugno 2020 quando sui social circolavano delle foto che ritraevano Borisov mezzo nudo su un letto con a fianco una pistola ed un cassetto pieno di banconote da 500 euro.
Elezioni a luglio: cosa dicono i sondaggi?
Per la prima volta dalla caduta del Comunismo nel 1989, i gruppi parlamentari non riescono a creare una coalizione per il Governo. Non si è trovato nemmeno un accordo per un eventuale Governo tecnico e tutto ciò ha portato alla scelta di Radev di programmare delle elezioni anticipate.
Secondo lo stesso Capo dello Stato, un nuovo voto diviso a luglio porterebbe la Bulgaria in una profonda crisi politica e Costituzionale. I sondaggi sembrano predire proprio questo scenario. “Dobbiamo agire in modo responsabile e tempestivo per evitare il caos nelle prossime elezioni”, ha detto Radev, esortando le parti a impegnarsi nel dialogo per evitare un ulteriore stallo. “I partiti politici e le coalizioni dovrebbero chiarire le loro priorità, ripensare al loro comportamento e cercare l’unità”, ha aggiunto il Presidente.
“Dobbiamo agire in modo responsabile e tempestivo per evitare il caos nelle prossime elezioni”, ha detto Radev, esortando le parti a impegnarsi nel dialogo per evitare un ulteriore stallo.
A quanto riportato dai corrispondenti di Euronews a Sofia, gli esperti si sono espressi in questi termini:
“Se si crede agli esperti, comunque, i partiti che vinceranno le elezioni in Bulgaria non saranno molto diversi neppure questa volta. Il che significa che il prossimo Parlamento sarà ancora frammentato, con una forte linea di demarcazione tra i vecchi partiti e quelli nuovi, anti-establishment. Il che renderà sempre più difficile formare un governo forte”.
Intanto “Bulgaria democratica” si prepara alle nuove elezioni
L’esponente di “Bulgaria Democratica” Hristo Ivanov ha affermato di voler attirare i giovani che non hanno mai votato. Ma il focus principale della campagna elettorale sarà quel 20% di elettori che si è dichiarato deluso e vogliono cambiare il loro voto. Egli è stato Ministro della Giustizia durante il Governo Borissov ma si è dimesso dopo il fallimento della sua riforma.
L’obiettivo di Ivanov è quello di portare il suo partito al terzo posto alle prossime elezioni e proporsi come ago della bilancia del prossimo governo.
Fare previsioni è ancora prematuro, manca poco meno di un mese al voto, non ci resta che aspettare e sperare che per i cittadini bulgari possa arrivare un po’ di tranquillità.