Biagio Antonacci: moglie, figli ed età. Chi è Paola Cardinale
Biagio Antonacci è uno dei più apprezzati artisti della scena musicale italiana. E rientra tra gli artisti che hanno sempre mantenuto distante la sua vita privata dal palcoscenico e si racconta che sia maniacale l’attenzione che ripone per preservare la privacy sua e dei suoi cari. Malgrado ciò in queste settimane la cronaca rosa parla di un possibile matrimonio tra Antonacci e Paola Cardinale. Chi è la compagna dell’artista che è stato tra gli ospiti dell’ultima edizione del Festival di Sanremo? Classe 1970 Cardinale è al fianco a Biagio Antonacci da diversi anni.
Biagio Antonacci e i suoi due figli con Marianna Morandi
Precedentemente Biagio Antonacci ha vissuto una lunga relazione sentimentale con Marianna Morandi. Antonacci e Morandi hanno due figli: Paolo Antonacci nato nel 1995 e Giovanni Antonacci nel 2001. Lei è la figlia del celebre Gianni Morandi.
Biagio Antonacci, voci di nozze con Paola Cardinale
L’artista è nato a Milano il 9 novembre 1963, mentre l’attuale compagna ha 13 anni meno di lui. L’artista ha confessato di vivere una relazione profonda con la compagna che ha a sua volta una figlia di nome Benedetta con cui Biagio Antonacci ha instaurato un forte rapporto. Hanno fatto notizia le voci del matrimonio dello stesso cantante che si dovrebbero tenere all’Isola d’Elba anche in virtù di quanto dichiarava l’artista circa i legami matrimoniali.
“….Non mi sono mai sposato ho fatto due figli con una donna (Marianna Morandi, ndr) con la quale non condividevo nemmeno la residenza scritta sui documenti, mi sono separato da lei e adesso sto con Paola, senza nessun legame formale, vivo con lei e sua figlia e mi ci sento padre, anche se non lo sono per legame biologico…”.
Biagio Antonacci, le radici e i ricordi del padre
Fortissima l’unione di Biagio Antonacci con le sue radici. Figlio di meridionali ha reso pubblico un ricordo del padre in cui ha fatto riferimento alle difficoltà economiche attraversate in passato dalla sua famiglia di origine
“….La battaglia più grande che mio padre ha combattuto è stata quella di rendere la sua famiglia economicamente indipendente: abbiamo vissuto coi nonni – anche qui si stava insieme per aiutarsi – fino a quando ci hanno assegnato un alloggio popolare a Rozzano. Ricordo mio padre silenzioso, autoritario, concentrato esclusivamente sull’orizzonte, che si accorciava o si spalancava a seconda di quanti soldi avevamo. Una giostra di cassa integrazione e speranze…”.
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