Sondaggi politici Demos: NordEst, in calo chi vuole uscire dall’euro
Due giorni fa il sondaggio di settembre di Eurobarometro ha evidenziato un dato: gli italiani, tra gli europei, sono i meno affezionati all’Unione Europea. I sostenitori della moneta unica sono invece una buona maggioranza: 65%. Una percentuale in crescita di quattro punti rispetto all’anno scorso. I contrari sono il 26%, in calo del 3%. Una quota simile si riscontra nel Nord Est.
Secondo l’ultima rilevazione effettuata da Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, i favorevoli ad un’uscita dell’Italia dall’euro e ad un conseguente ritorno alla Lira sono il 25%. Una sparuta minoranza dunque. Che si è fatta sempre più ristretta nell’ultimo anno.
Basta vedere la serie storica riportata qui sotto per rendersene conto. Nel 2014 quando ancora si era in piena crisi economica, i contrari all’euro erano il 30%. Percentuale che ha subito una leggera flessione nei due anni successivi salvo poi fare un balzo in avanti nel 2017 quando ha toccato il 36%. Poi il crollo in un anno al 26%. Un calo importante che si è registrato nell’anno dell’avvento al governo di forze euro scettiche.
Sondaggi politici Demos: chi non vuole l’euro
Segmentando i contrari in base ai settori in cui lavorano scopriamo che i nostalgici della lira sono soprattutto operai (49%), disoccupati (46%) e casalinghe (42%).
E per quanto riguarda l’appartenenza politica? Tra gli elettori di Lega e Forza Italia l’idea di abbandonare l’euro accarezza il 33% del campione, ben al di sopra della media del 25%. Nel Movimento 5 Stelle questa percentuale sale addirittura al 37%. Nel Partito Democratico il ritorno alla Lira è un’idea pressoché assente (2%).
Sondaggi politici Demos: nota metodologica
L’Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-5 settembre 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1016 persone (rifiuti/sostituzioni: 5850), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d’età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l’analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell’indagine CATI-CAMI-CAWI.