Conto corrente: pignoramento Inps, chi rischia il blocco
Conto corrente: pignoramento Inps. Quali sono i casi più frequenti e cosa succese quando l’Istituto Nazionale della Previdenza diventa soggetto debitore.
Blocco conto corrente dall’ Inps, cosa può accadere
L’ Inps può pignorare il conto corrente? E se sì, in quali casi questo può avvenire? Vediamo insieme cosa dice in proposito la normativa. Intanto la risposta alla prima domanda è affermativa: l’ Inps può agire per il recupero di somme dovute. L’ Inps può iscrivere a ruolo le somme e incaricare l’Agente della Riscossione al recupero di contributi previdenziali non versati. Ma c’è un’ altra strada possibile. Ovvero che l’ Inps agisca in maniera diretta intimando la restituzione delle cifre dovute, sino ad arrivare ad una sorta di blocco del conto corrente. Chiaramente l’ Inps dovrà muoversi rispettando limiti e vincoli previsti dalle leggi e dalle disposizioni in vigore.
Conto corrente: pignoramento Inps, casi frequenti
L’ Inps diventa soggetto creditore quando si accerta che ha versato somme non spettanti al soggetto che diventa poi il debitore. Quali sono i casi più frequenti? Quando l’ Inps ha versato la somma prevista in caso di disoccupazione Naspi ma si scopre che il soggetto nello stesso periodo ha lavorato senza contratto di lavoro. Oppure quando un soggetto ha lavorato anche nel periodo di malattia ricevendo quindi dall’ Inps somme che non avrebbe dovuto ricevere. O infine quando un soggetto abbia ricevuto sussidi in base a dichiarazioni non corrispondenti al vero.
Conto corrente: pignoramento Inps, limiti e vincoli
Il pignoramento del conto corrente deve rientrare in limiti e vincoli ribaditi di recente da una sentenza della Cassazione. Circa la parte già presente sul conto corrente, è possibile bloccare solo la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale (circa 1.450 euro). Per cui se sul conto corrente ci sono 3.000 euro il blocco sarà di 1.550 euro cioè la differenza tra 3.000 e 1.450. Ma se la somma disponibile sul conto corrente è pari o inferiore a 1.450 euro non sarà possibile dare seguito ad alcun blocco.
Inoltre rispetto alle somme versate mese per mese sul conto il pignoramento può essere massimo pari ad un quinto. In particolare, se la pensione o lo stipendio è inferiore a 2.500 euro, il pignoramento è pari un decimo; se invece è superiore a 2500 e inferiore a 5000 euro il pignoramento è pari a un settimo. Per somme superiori, viene pignorato un quinto della somma.
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